Il patto che aveva scandalizzato la comunità open source prosegue: Microsoft rinnova l’accordo con Suse per altri cinque anni.
L’ultima firma porta la data del mese di agosto del 2008.
E anche in quel caso si trattava di un’estensione di un accordo firmato nel 2006 con Novell, la società che all’epoca deteneva gli asset di Suse Linux, ora in mano ad Attachmate.
Protagonista di questa storia è Microsoft, che nella giornata di ieri ha firmato un nuovo accordo con Suse, che estende il patto di interoperabilità siglato cinque anni fa di ulteriori cinque anni, portandolo al 1° gennaio del 2016.
In base ai termini dell’intesa raggiunta, Microsoft pagherà complessivamente 100 milioni di dollari per i certificati Suse Linux Enterprise, che serviranno per compensare il supporto per i suoi clienti che utilizzano Suse Linux.
Non solo.
Microsoft non adirà alcun procedimento legale contro Suse nè contro i suoi clienti che utilizzano quelle parti di codice Linux che a suo avviso violano la sua proprietà intellettuale.
E non è ancora tutto.
L’accordo siglato ieri introduce anche una componente di collaborazione tecnologica che guarda al cloud: le due aziende collaboreranno infatti per garantire l’interoperabilità di The Hyper-V Cloud e Suse Linux Enterprise Server per tutti quegli utenti che intendono migrare a una architettura cloud privata.