La Commissione europea ha avviato un’indagine formale per valutare se Microsoft possa aver violato le regole di concorrenza dell’UE legando o unendo in bundle il suo prodotto di comunicazione e collaborazione Teams alle sue famose suite per aziende Office 365 e Microsoft 365.
L’epidemia di coronavirus ha accelerato il passaggio al lavoro da remoto e la transizione delle aziende al cloud e all’adozione di software basati sul cloud per la comunicazione e la collaborazione. Il passaggio al cloud ha permesso l’emergere di nuovi operatori di mercato e modelli di business che offrono ai clienti la possibilità di utilizzare più tipi di software di diversi fornitori, senza la necessità di mantenere un centro dati interno. I software basati sul cloud, compresi i prodotti in esame, sono tipicamente distribuiti su abbonamento.
Microsoft include Teams nelle sue consolidate suite di produttività basate su cloud per i clienti aziendali Office 365 e Microsoft 365. La Commissione teme che Microsoft possa abusare e difendere la propria posizione di mercato nel settore dei software di produttività, limitando la concorrenza nello Spazio economico europeo per i prodotti di comunicazione e collaborazione.
In particolare, la Commissione teme che Microsoft possa concedere a Teams un vantaggio di distribuzione non dando ai clienti la possibilità di scegliere se includere o meno l’accesso a tale prodotto quando sottoscrivono un abbonamento alle sue suite di produttività e che possa aver limitato l’interoperabilità tra le sue suite di produttività e le offerte concorrenti.
Queste pratiche possono costituire legami o pacchetti anticoncorrenziali e impedire ai fornitori di altri strumenti di comunicazione e collaborazione di competere, a scapito dei clienti dello Spazio economico europeo.
Se dimostrato, il comportamento oggetto dell’indagine potrebbe violare le norme dell’UE in materia di concorrenza, che vietano l’abuso di posizione dominante (articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”)).
La Commissione svolgerà un’indagine approfondita in via prioritaria. L’avvio di un’indagine formale non ne pregiudica l’esito.