Annunciata la nuova piattaforma per il software + service. Scalabilità è la parola d’ordine per una nuova declinazione dell’idea Asp. Per i partner nuove opportunità.
La prima giornata della Pdc 2008, la conferenza degli sviluppatori Microsoft, ha come protagonista Ray Ozzie nel ruolo di Chief Software Architect.
Meno coinvolgente di Steve Ballmer, Ray Ozzie sceglie una “cifra” decisamente più sobria rispetto a certe performance di Ballmer che tuttora circolano su YouTube. E va subito al sodo.
Questa prima giornata di lavori è tutta dedicata al cloud computing, mentre bisognerà attendere questa sera per le novità su Windows 7. Software plus Services è il mantra che da tempo Microsoft va ripetendo e che in questa occasione declina in Azure.
Una piattaforma (si parla anche di sistema operativo) omnicomprensiva per la cloud, in grado di coprire tutta l’infrastruttura It, dal server in giù.
Azure Service Platform, il richiamo ad Asp non è casuale, è la chiave che nei prossimi dodici mesi guiderà la trasformazione di Microsoft verso i servizi.
La PDC 2008 è l’occasione per il rilascio dell’Sdk alla comunità degli sviluppatori. Un primo passo, che prelude al rilascio dei componenti chiave dell’intera piattaforma, che già si prefigura come trasversale a tutte le linee di prodotto. E soprattutto si configura come scalabile e ibrida. Scalabile in quanto adattabile alle singole e anche momentanee esigenze. Ibrida perchè lascia all’utente la possibilità di scegliere quali applicazioni mantenere internamente e quali lasciare sulla nuvola.
Non ancora definito il business model: del resto Microsoft intende prendersi tutto il tempo necessario per metterlo a punto. Non si sa dunque se la società intenderà far pagare agli utenti servizi afferenti alla propria nuvola, o se sceglierà, come i suoi diretti concorrenti, una parte di gratuità.
Di certo Microsoft tiene a precisare che Azure vuole essere aperta. E aperta dunque a soluzioni e piattaforme terze.
Rassicura anche i partner, Microsoft. Si parla di certificazione, si parla di valore aggiunto. Soprattutto, ed è questa la cosa più importante, non si parla di disintermediazione. Per i partner, è convinta Microsoft, la formula software + service si traduce nella possibilità di erogare soluzioni ibride, di concentrarsi sulle aree a maggiore redditività. Soprattutto con la certezza di un referral garantito per ogni anno di mantenimento del servizio.