Minsait, la società che raggruppa il business IT di Indra, opera negli ambiti della digital transformation e dell’IT in Europa e America Latina. Possiede un alto grado di specializzazione e conoscenza del settore, grazie alle sue capacità di integrare il mondo core con il mondo digitale. Abbiamo intervistato Pedro Garcia, amministratore delegato di Minsait.
LE INTERVISTE DI 01NET – SYSTEM INTEGRATOR
Cosa fanno? Come lo fanno? Con quali strumenti e per chi? 01Net esplora il mondo dei system integrator con una serie di interviste ai loro manager per cercare di capire qual è il loro ruolo attuale nel panorama italiano e come si evolverà nel tempo la loro offerta.
Scattiamo una fotografia a Minsait?
Minsait, società di Indra per l’Information Technology, è entrata sul mercato italiano nel 2011 per contribuire allo sviluppo tecnologico e all’innovazione del Paese. In Italia la società ha sedi su tutto il territorio nazionale. Infatti, l’Italia rappresenta per Minsait un asse fondamentale per la crescita nei Paesi del Mediterraneo e Sud Europa.
Negli ultimi anni siamo cresciuti in maniera costante fino a triplicare il fatturato e a superare i 2.000 dipendenti, che oggi lavorano in alcuni dei progetti più innovativi e rilevanti del Paese, come la digitalizzazione dei Musei Vaticani o il Sistema Pubblico di Connettività, il progetto di digitalizzazione più ambizioso delle Pubbliche Amministrazioni italiane.
La crescita di Minsait è stata possibile grazie al talento dei propri professionisti e all’incorporazione di aziende di successo che hanno arricchito il portafoglio dell’offerta di Minsait: nell’ottobre 2018 ha acquisito Softfobia, digital boutique sarda con competenze consolidate nel mondo del web; nel gennaio 2020 ha incorporato SmartPaper, società specializzata in soluzioni e servizi digitali di gestione documentale per unire le forze nel settore del business process outsourcing; nel mese di ottobre 2021 si è rafforzata grazie all’acquisizione da parte del Gruppo Indra di NetStudio, azienda italiana leader nelle soluzioni di identità digitale e access management, con l’obiettivo di integrare il suo catalogo di soluzioni e servizi con l’offerta di Minsait in ambito cybersecurity.
Come si articola in dettaglio la vostra attività di system integratori?
La società dispone di competenze avanzate in ambiti innovativi come content & process technologies, customer experience technologies, solution architect e data & analytics, che consentono di offrire una solida offerta di soluzioni e servizi ad alto valore aggiunto nei mercati in cui opera.
Inoltre, Minsait ha localizzato in Italia il proprio centro di sviluppo globale di soluzioni Customer Experience, completando il posizionamento attraverso il Centro di produzione di software di Napoli, che interagisce con altri 23 centri che operano in Europa, Asia e America Latina come poli avanzati di R&S.
Tra i principali progetti, in ambito PA, Minsait partecipa al progetto Sistema Pubblico di Connettività (SPC) che prevede la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana. In ambito energy & utilities fornisce supporto al roll-out corporativo della sezione dedicata alle energie rinnovabili di Enel. Nel settore telco contribuisce allo sviluppo e alla gestione del Contact Center di Wind, uno dei principali operatori di telecomunicazioni del Paese che getisce circa 300.000 chiamate al giorno. In ambito cybersecurity e phygital ha sviluppato una sinergia con i Musei Vaticani per lo sviluppo del nuovo sistema digitale volto a integrare i servizi museali, migliorando la protezione delle opere e la sicurezza dei visitatori. A questi si aggiungono importanti progetti per le principali società del Paese nei settori banca & assicurazione, media, trasporto & traffico.
Il ruolo di un system integrator diventa sempre più importante man mano che la tecnologia evolve. E la richiesta di servizi per le aziende dovrebbe essere aumentata esponenzialmente alla luce delle tematiche legate a Industria 4.0, IIoT, cloud, e così via. È davvero così? Qual è il livello di maturità tecnologica delle aziende italiane?
Secondo i dati Assinform, nel 2020 il mercato digitale italiano si è contratto del 2% scendendo a quota 70,5 miliardi di euro. Tuttavia, è prevista una rapida ripresa nel 2021 (+3,4%), spinta dall’accelerazione dei piani di digitalizzazione di aziende e istituzioni italiane e dall’implementazione di digital enablers, come il cloud, con tassi di crescita a due cifre. Di conseguenza, il mercato digitale italiano dovrebbe tornare a tassi di crescita positivi, ripristinando l’espansione che aveva caratterizzato il settore negli ultimi anni.
Il mercato digitale italiano dovrebbe tornare a tassi di crescita positivi, ripristinando l’espansione che aveva caratterizzato il settore negli ultimi anni.
Il periodo di emergenza scatenato dalla pandemia ha sicuramente accelerato un processo di digitalizzazione delle istituzioni pubbliche, delle organizzazioni e delle aziende che era già in atto. In questo contesto saranno decisivi i prossimi mesi e anni per continuare su questa strada e completare la svolta digitale. Lo scenario è senza dubbio favorevole sia grazie ai numerosi progetti e stanziamenti di fondi da parte dell’Unione europea e del Governo Italiano sia per merito della rinnovata consapevolezza di aziende e istituzioni sull’importanza della trasformazione digitale.
Complessivamente il mercato italiano risulta maturo, ma ci sono ancora molte opportunità per proseguire questo percorso di trasformazione digitale, al fine di raggiungere una maggior efficienza e semplificazione per ridefinire il rapporto tra cittadini e istituzioni rendendolo più diretto e proattivo.
Quali sono le possibili evoluzioni future delle tecnologie di cui vi occupate e come avete intenzione di muovervi per rimanere sempre al passo con i tempi, anche anticipando le esigenze dei clienti?
In Minsait abbiamo individuato quattro aree tecnologiche che avranno un’evoluzione notevole nei prossimi anni in Italia, trainando la trasformazione delle aziende e delle istituzioni: il connubio tra il mondo fisico e digitale, i sistemi di pagamento, le tecnologie e servizi cloud-data e la sicurezza informatica.
L’integrazione tra mondo fisico e mondo digitale è una trasformazione che sta raggiungendo tutti i settori economici. L’iperconnettività generata da questa simbiosi raggiunge in maniera massiccia persone, prodotti, asset e territori, aprendo nuove possibilità strutturali di trasformazione e innovazione. Minsait vanta una profonda esperienza nell’integrazione IT-OT, con referenze in oltre 45 paesi e più di 800 professionisti specializzati.
Un altro ambito di sviluppo nei prossimi anni abilitato dalla tecnologia riguarda il settore payments: Minsait ha un’offerta completa per quanto riguarda i pagamenti, basata sulle proprie soluzioni, e gestisce oltre 220 milioni di carte e 800 milioni di transazioni annuali. Questo mercato sta vivendo un’importante fase di crescita, che era già ben avviata nella fase pre-pandemia ma ha subito un’ulteriore accelerazione durante il periodo pandemico, soprattutto grazie all’aumento di nuovi metodi di pagamento alternativi e contactless.
Un altro driver di crescita concerne gli ambiti cloud e data analytics, che stanno avviando un processo disruptive, raggiungendo sistemi critici e aprendo a nuove soluzioni di innovazione. In questo campo Minsait offre la necessaria combinazione di competenza ed esperienza, con oltre 5000 professionisti in tutto il mondo che lavorano nell’ambito del cloud-data.
Per ultimo, ma sicuramente non per importanza, un altro settore chiave è la cybersecurity. La crescente digitalizzazione, interconnessione e apertura dei sistemi delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni private rendono la sicurezza digitale un asset fondamentale nel quale investire. In Italia Minsait ha deciso di arricchire il proprio portafoglio di offerta con l’integrazione delle proprie capacità e quelle di NetStudio, che è entrata a fare parte del Gruppo Indra proprio per rafforzare ulteriormente la propria unità dedicata alla cybersecurity.