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Il Mit scende in campo per digitalizzare le Pmi pugliesi

Spin off dell’università Lum “Jean Monnet” di Bari e con missione lo sviluppo, la produzione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico, Lum Enterprise prosegue e rafforza il proprio impegno nell’ambito del progetto Smart District 4.0.e lo fa con l’aiuto del Mit.

Il suo obiettivo è fornire alle aziende del Sud Italia un supporto concreto per avviare la digitalizzazione dei processi produttivi e favorire la crescita del business. In questa direzione va l’avvio della collaborazione con il Mit, Massachusetts Institute of Technology di Boston.

Parzialmente finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e condotto insieme a Noovle, Premier Partner di Google Cloud, il progetto Smart District 4.0 si rivolge alle piccole e medie imprese pugliesi dei settori manufatturiero, meccatronico e agroalimentare.

L’adozione di tecnologie quali intelligenza artificiale, big data e blockchain consentirà di creare un’innovativa infrastruttura integrata di comunicazione e automazione ICT che permetta lo sviluppo dei business delle imprese, traghettandole verso l’industria 4.0.

Partendo dall’utilizzo di specifici approcci tecnologici e operativi, vogliamo arrivare alla creazione di una nuova metodologia che possa diventare un modello replicabile su larga scala. È importante che anche il Sud Italia – dichiara Remy Cohen, membro dell’advisory board di Lum Enterpriseoperi in una rete economica moderna e che possa formarsi un vero e proprio distretto produttivo all’avanguardia, che consenta un adeguato sviluppo e sia capace di sostenerlo. In questo modo, si realizzerà un vero e proprio network di aziende che possano stimolarsi e contaminarsi a vicenda nell’intraprendere un percorso di crescita”.

Delegazioni Lum e Mit
Delegazione Lum e MIT. Da sinistra, Stephen Buckley MIT, Antonio Bianchin Lum Enterprise, Alex Pentland MIT, Antonello Garzoni e Remy Cohen, Lum Enterprise

 

 

La struttura del progetto Smart District 4.0

Il progetto SD 4.0 si articola in tre passaggi distinti: il primo è la ricerca di business model innovativi e scouting tech, segue poi la parte di prototipazione delle possibili soluzioni adottabili e la loro sperimentazione, infine la verifica e la validazione all’interno del contesto industriale.

Il progetto Smart District 4.0 ha mosso i primi passi nel febbraio 2018 attraverso l’individuazione delle aziende e l’analisi dei loro processi produttivi e delle esigenze della supply chain. Il passo successivo ha avuto invece una visione più strategica, selezionando le aree di intervento e i progetti pilota da attivare caso per caso. È in questa fase che si inserisce la collaborazione con il MIT: partendo dalla condivisione delle best practice dei più innovativi distretti internazionali, Lum Enterprise e il Massachusetts Institute of Technology forniranno alle aziende aderenti al progetto SD4.0 consulenza e strumenti tecnologici avanzati”, sottolinea Antonello Garzoni, preside della facoltà di Economia dell’Università Lum “Jean Monnet” e componente dell’Advisory Board di Lum Enterprise.

Siamo lieti di collaborare con Lum Enterprise, una società che, seppur giovane, raccoglie l’importante eredità e la competenza della prestigiosa università Lum – afferma Alex Pentland, Professore presso il Massachusetts Institute of TechnologySiamo certi che, grazie alle best practice di entrambe le realtà e lavorando in sinergia, potremo fornire alle aziende il sostegno necessario per esprimere al meglio il loro business e costruire una rete di economia locale 4.0, il primo tassello per uno sviluppo ancora più grande e ambizioso”.

Il ruolo strategico di Noovle

Da un punto di vista pratico, una volta identificate le aziende e le necessità di quest’ultima, a entrare in gioco è Noovle, il responsabile dell’aspetto tecnologico del progetto: il tipo di supporto fornito può variare in base al grado di digitalizzazione già in essere delle aziende e al tipo di software gestionali esistenti, che verranno integrati e non sostituiti.

“Dal punto di vista tecnologico la sfida di Noovle consiste nel condurre le aziende pugliesi verso un modello 4.0  in grado di utilizzare le informazioni e implementare i servizi attraverso l’analisi e l’utilizzo intelligente dei dati – aggiunge Piergiorgio De CampoDirettore Generale Noovle –. Oggi, grazie all’impegno profuso da Lum Enterprise, siamo orgogliosi di poter collaborare con il prestigioso ateneo di Boston e con Alex  Pentland, esperto di fama mondiale di big data, privacy e fisica sociale. Lavoreremo insieme per applicare i più recenti progressi della sicurezza informatica e costruire l’architettura ottimale di sistemi intrinsecamente sicuri”.

Fiducioso anche Antonio Bianchin, direttore generale Lum Enterprise nonché membro dell’Advisory Board, che dichiara: “Dopo neanche un anno dall’avvio del progetto, abbiamo già raccolto l’adesione di più di 80 imprese pugliesi che hanno manifestato la volontà di modernizzarsi e di contribuire alla crescita del Sud Italia. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere più aziende possibili e siamo certi che molte altre aderiranno. Il modello industriale 4.0 è ormai una realtà innegabile, e il progetto Smart District 4.0 è lo strumento adatto per abbracciarlo”.

Il progetto, della durata prevista di tre anni, ha come obiettivo il coinvolgimento di 200 imprese che entreranno a far parte di una vera community e saranno condotte in un percorso di innovazione e di sperimentazione.

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