Pur non sottovalutando le potenzialità del mezzo, il Boston Consulting Group, individua ampi margini di miglioramento
Punta il dito contro la tecnologia il Boston Consulting
Group che, in una recente indagine, giudica con scetticismo il successo riscosso
dal m-commerce, ovvero dalla modalità che permette di effettuare acquisti online
via telefono cellulare.
Secondo la società di ricerca americana è necessario
pensare all’Internet mobile con cautela visto e considerato che, negli ultimi
tempi, a questo proposito si è puntato di più sulle similitudini che il nuovo
mezzo avrebbe con la Rete, piuttosto che alle sue peculiari
diversità.
Secondo l’indagine, realizzata a livello mondiale per censire
dimensioni, caratteristiche e previsioni legate al mobile commerce, il 40% degli
utenti abilitati alla tecnologia Wap avrebbe abbandonato il commercio attraverso
telefonia cellulare dopo una serie di tentativi che non hanno dato esito
positivo. A farli desistere sarebbero state la lentezza dell’accesso e la
difficoltà nell’utilizzo delle applicazioni. Per il 56% degli interpellati,
inoltre, un’altra fonte di scoraggiamento sarebbero l’inadeguatezza alla
navigazione di display e tastiere e – nel 55% dei casi – la convinzione che le
tariffe per tali servizi siano troppo elevate.
Nonostante ciò, le
potenzialità di un bacino d’utenza rappresentato dal 63% della popolazione che,
interpellata da Bcg a fine 2000 dichiarava di possedere un apparecchio
cellulare, non vanno sottovalutate.
Secondo la società di ricerca, insieme
agli Sms, alle e-mail, alle notizie e alle operazioni bancarie che interessano
sempre di più un numero crescente di utenti di apparecchi cellulari abilitati al
Web, l’interesse futuro andrà verso applicazioni relative ai servizi informativi
regionali e a quelli di localizzazione e di personalizzazione.