Le raccomandazioni di Gartner. I fattori critici sono i costi e la sicurezza. E non bisogna confondere l’architettura con il vendor o il dispositivo.
La necessità di poter svolgere attività di business in modalità mobile sta spingendo un numero crescente di aziende sul terreno di tecnologie ritenute, fino a poco tempo fa, ancora di “frontiera”. La sufficiente maturità dell’offerta, combinata con la pervasività in termini di ambiti applicativi supportati, i benefici riconosciuti dalle imprese e l’accettazione da parte degli utenti stanno sostenendo la crescita di un settore che, in Italia, nel 2006 ha raggiunto i 2,650 miliardi di euro.
I dati di mercato
Il dato, rilasciato da Assinform, rappresenta poco meno del 5% dell’intero mercato Ict (quotato, l’anno scorso, a 63 miliardi di euro) e include componenti hardware (notebook, device industriali, smartphone, Pda Business, apparati per le reti wireless Lan, e altro), software, applicazioni, connettività, consulenza e servizi erogati (anche se la parte del leone è attribuita alla voce dei device, che pesa per il 73%).
La prevalenza della componenti hardware sulla parte applicativa è indicativa di un mercato pronto a implementare soluzioni di mobile business, ma ancora “immaturo” dal punto di vista delle soluzioni e dei servizi, soprattutto per un deficit da parte degli operatori a valore aggiunto e per la mancata revisione dei processi da parte delle imprese.
«Fino a oggi – ha commentato Monica Basso, vice president di Gartner Research – le implementazioni hanno riguardato piccoli progetti, isolati rispetto alle infrastrutture It aziendali. Per passare da un approccio sperimentale a uno più strutturale, occorre, invece, essere disposti a integrare i prodotti mobile & wireless in modo più completo, allineando operation, policy e tool di gestione. Queste sono operazioni impegnative che, tuttavia, secondo una nostra inchiesta realizzata a settembre del 2007 su 750 Cio europei, risultano essere tra le maggiori priorità dei responsabili It in materia di mobilità, assieme all’estensione del numero di applicazioni mobile supportate e all’implementazione di soluzioni di sicurezza».
In particolare, per la componente applicativa, Gartner preconizza un’adozione progressiva da qui al 2010 dell’accesso alla posta in modalità wireless, tanto da trasformarla in commodity. Dati alla mano, secondo l’analista, si passerà dall’attuale 2% dei dispositivi mobili abilitati al 20%, su 1,5 miliardi di device consegnati entro il 2011 (contro 200 milioni di pc complessivi).
A sostenere questa diffusione sono, naturalmente, i server di posta in grado di supportare nativamente i servizi di wireless e-mail: Exchange, in questo senso, sta svolgendo il ruolo di abilitatore, soprattutto in considerazione di quel 70% di mercato dei mail server che gli viene attribuita. «Grande impulso – ha continuato Basso – verrà anche dai dispositivi mobile che nel 44% dei casi, nel 2010, avranno funzionalità di wireless e-mail integrate».
Per quanto riguarda il mobile Web browsing, i numeri, seppure in crescita, continueranno a essere più contenuti rispetto a quelli di accesso alla posta elettronica. Secondo Gartner, nel 2010, il 50% dei device eseguirà, infatti, una navigazione alla settimana, dando, comunque, impulso a una reimpostazione dei contenuti Web, chiamati a essere più multicanale.
«In linea generale – ha continuato l’analista -, le strategie di corporate mobility continueranno a far registrare, da qui al 2012, una crescita continua delle applicazioni dedicate a specifici processi d’industria e di quelle a supporto della collaborazione. Meno interesse rivestiranno, invece, le soluzioni in ambito business to consumer e quelle machine to machine, rallentate soprattutto per motivi di complessità».
Gli ostacoli allo sviluppo della mobility
Molteplicità delle piattaforme, frammentazione nell’offerta dei dispositivi, mancanza di standard tecnologici, difficoltà di integrazione, soluzioni puntuali in ambito di sicurezza e rapida evoluzione del segmento costituiscono ancora oggi gli ostacoli maggiori nella diffusione delle soluzioni di mobility all’interno delle imprese.
«Per superarli – ha continuato – suggeriamo, innanzitutto, di sviluppare una strategia a lungo termine e una a breve in cui stabilire la successione tattica delle applicazioni da rendere mobile. In questo modo si riusciranno a stabilizzare maggiormente gli investimenti. Occorrerà, inoltre, comprendere con chiarezza il Total cost of ownership delle soluzioni implementate, considerando che il Tco medio di una semplice applicazione di wireless email per utente si aggira tra i 1.307 e 2.676 euro all’anno, ma soprattutto che su queste cifre solo il 50% è da attribuire alla voce infrastrutturale mentre, il resto al supporto, al mantenimento e altro ancora».
Per contenere le spese è, quindi, utile valutare con attenzione il contratto di connettività wireless e sviluppare competenze interne, in modo da limitare il costoso supporto dei vendor o dei loro partner.
«Vista la difficile valutazione del Roi di questo tipo di soluzioni – ha concluso Basso -, suggeriamo, inoltre, di focalizzarsi sul Value on investment, prendendo in considerazione anche i vantaggi intangibili, come la possibilità di interagire meglio con le richieste dei clienti. Per non sbagliare gli investimenti è, poi, importante definire tre o quattro profili utente, in base ai quali stabilire il portfolio dei device da acquistare. Parallelamente, impostando la gestione di questi dispositivi, si rende indispensabile tenere presente che gli utenti saranno portati a usare anche quelli personali. Per questo è consigliabile definire un approccio su due livelli: da una parte, rendere possibile la scelta tra più opzioni, gestendo la diversità, dall’altra, permettere agli utenti di accedere alle applicazioni aziendali attraverso i propri dispositivi personali, usando un approccio thin client, ossia dando privilegi limitati. In questo modo, si riduce il rischio che i dipendenti trovino soluzioni “sporche” per accedere agli stessi servizi. Rendere sicura la mobility aziendale non è, poi, impossibile. Anche se la frammentazione delle tecnologie, obbliga a combinazioni di più tool sui diversi client».
Infine, occorre, secondo Gartner, saper selezionare la piattaforma migliore per supportare la propria strategia mobile, senza confondere le architetture con i vendor o addirittura con i tipi di dispositivo.
Conclusioni
Di seguito le principali raccomandazioni di Gartner per favorire lo sviluppo di una politica mobile in azienda:
- Lanciare subito una strategia di mobility
- Creare corrispondenze tra soluzioni mobile
e profili utente - Puntare all’integrazione tra mobility, infrastruttura It e operation
- Non confondere l’architettura mobile
con vendor o device - Non fare resistenza al processo di consumerizzazione, non ignorare le preferenze degli utenti e fornire accesso ai dispositivi posseduti dagli utenti
- Pianificare una gestione integrata tra device mobili e client tradizionali
- Pianificare un punto di convergenza tra le architetture mobili, supportando multicanalità e comunicazione unificata per il 2011