Ma non si sa quanto il fenomeno sia dovuto al Byod. Dato italiano in linea con quello europeo: grandi imprese avanti, le piccole stanno arrivando.
Un rapporto di Eurostat ha fotografato lo stato dell’Ict nelle imprese europee a inizio 2012.
Dai dati raccolti risulta che il 48% delle imprese dei ventisette dà ai propri dipendenti la possibilità di lavorare utilizzando dispositivi mobili come laptop e smartphone.
Quest’abitudine si è consolidata nelle grandi imprese (praticata dall’88% di esse) e nelle medie (71%), mentre nelle piccole è in via di affermazione (43%).
Mobile per fare cosa
Fra le imprese che danno dispositivi portatili ai dipendenti, l’88% lo fa per consentire loro di accedere al sistema di posta elettronica, l’86% per far accedere a Internet, il 56% per fare gestione documentale e il 45% per lavorare con le applicazioni gestionali di business.
Nordic way
Le percentuali più alte di utilizzo dei dispositivi mobili con accesso Internet si registrano nei paesi nordici e in Cechia.
La forbice europea è ampia: si va dal 22% della Romania o dal 27% della Grecia, al 78% della Finlandia, al 65% della Danimarca e al 63% di Svezia e Repubblica Ceca.
Restringendo la lente sulle sole grandi imprese, in Finlandia (99%), Austria (97%) e Svezia (95%) l’utilizzo di tecnologie mobili riguarda praticamente la totalità del tessuto imprenditoriale.
La situazione in Italia
Il dato relativo al nostro Paese è in linea con la media europea e dice che il 47% delle imprese fa uso di dispositivi mobili: il 92% delle grandi imprese, il 75% delle medie e il 43% delle piccole.
Laptop e smartphone sono utilizzati nel 92% dei casi per utilizzare la posta elettronica aziendale, nell’88% per accedere a Internet, nel 52% per fare gestione documentale e nel 43% dei casi per utilizzare le applicazioni di business.
Byod sommerso
Il rapporto di Eurostat però non si sofferma esplicitamente ad analizzare se le imprese europee forniscono direttamente il dispositivo mobile al dipendente (di fatto lo presume) o se consentono agli utenti di utilizzare i propri dispositivi su reti e connessioni pagate dall’azienda.
Ossia non si focalizza sul fenomeno cosiddetto del Byod (bring your own device) e nemmeno lo paragona al Cope (Corporate owned, personally enabled).
Probabilmente lo farà il prossimo anno.