La data è stata fissata e ribadita dal Ministero della Salute: dal 2 settembre prossimo per gli allevatori sarà obbligatorio usare il cosiddetto modello IV informatizzato, dicendo quindi addio all’attuale “foglio rosa” che accompagna il trasferimento dei capi dall’allevamento al macello.
Noto ufficialmente come “Dichiarazione di provenienza degli animali“, il documento riporta molte informazioni che identificano l’animale e soprattutto diversi dati sanitari.
In realtà questa informatizzazione non farà scomparire la carta del tutto: il documento sarà comunque stampato in una copia, sempre meno rispetto alle almeno quattro previste attualmente.
Ma come tutti i processi di digitalizzazione anche questo non è accolto da tutti come una semplificazione. Gli allevatori e le aziende si troveranno davanti nuovi strumenti informatici, per i veterinari potrebbe andare ancora peggio se le Regioni adotteranno interfacce e sistemi molto diversi fra loro.
D’altro canto non si può negare che con l’adozione del modello IV informatizzato le informazioni utili a disposizione di tutte le parti interessate aumenteranno.
Il “foglio rosa” dal punto di vista sanitario già comprendeva i trattamenti farmacologici e l’attestazione sanitaria del veterinario che ha visitato il capo prima dello spostamento, ora si aggiungono tutte le informazioni riguardanti la catena alimentare.
Ci sarà quindi un po’ di tutto: dai risultati delle analisi effettuate su campioni prelevati dagli animali alle ispezioni sugli animali della stessa azienda di provenienza, dai medicinali somministrati ai dati relativi alle produzioni zootecniche.
Tante informazioni. Forse troppe da gestire tutte insieme per gli operatori di settore, tanto che per Confagricoltura serve un rinvio della scadenza di settembre, in modo che le aziende possano adeguarsi al nuovo sistema. E se non si può avere il rinvio del termine, almeno la sospensione delle sanzioni in una prima fase di applicazione della norma.
Ma già che si mette mano a una trasformazione “importante”, perché non cogliere l’occasione per fare un passo ulteriore in avanti?
La proposta viene da Padova, dove il Consorzio Italia Zootecnica ha proposto – tra varie iniziative che compongono la cosiddetta “Carta di Padova” – di creare un vero e proprio database integrato che raccolga tutte le informazioni del modello IV informatizzato, in modo che siano sempre disponibili e garantiscano trasparenza alla catena alimentare.
L’idea è anche quella di estendere il database ai capi che provengono da altre nazioni UE, tenendo conto che a livello comunitario è già prevista la creazione di un archivio simile con IMSOC (Information Management System for Official Controls).