Una ricerca di Gfi Software scopre il nervo del software di Rmm per i fornitori di servizi gestiti.
Gfi Software ha presentato l’esito di una ricerca focalizzata sui software di Remote Monitoring & Management (Rmm), realizzata a giugno su 200 operatori fra Managed Service Provider (Msp), Var e organizzazioni di supporto It.
Secondo i risultati, quasi la metà degli Msp ha dichiarato che è difficile implementare sistemi di gestione remota e, data la loro complessità, sfruttarne appieno le funzionalità.
Per la metà delle aziende di assistenza It e degli Msp l’investimento iniziale in software di Rmm è troppo alto e il 42% sostiene che il Roi non soddisfa le aspettative.
Agli oltre 200 fornitori di supporto It e provider di servizi gestiti è stato chiesto di riferire il grado di soddisfazione per quanto riguarda installazione e funzionamento del software Rmm, formazione necessaria, modelli di pricing e ritorno sull’investimento.
Le caratteristiche più apprezzate di un software Rmm, secondo gli intervistati, sono le funzionalità di server monitoring, Lan & Windows monitoring, patch management e supporto remoto. Inoltre, tra le principali motivazioni che spingono all’utilizzo di soluzioni Rmm vi sono la possibilità di ridurre i tempi di risoluzione e di offrire manutenzione preventiva.
Quasi la metà (47%) degli intervistati dichiara che necessita di un mese o più dal momento dell’acquisto di un software Rmm per essere operativa, mentre circa il 20% afferma che ne occorrono più di sei.
Per quanto riguarda la formazione dei tecnici, il 41% riferisce che è necessario più di un mese per un training completo sul sistema, mentre a circa il 15%
occorre più di sei mesi.
Oltre la metà (56%) delle aziende intervistate ammette che il personale non dispone di tempo sufficiente per conoscere tutto il sistema Rmm. E il 40% dei Support Manager It delle aziende che cercano di conoscere l’intero sistema riferisce che il team di supporto tecnico si perde nei dettagli dello strumento di Rmm, perdendo il focus sui clienti.