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Perché il multicloud è il futuro dell’infrastruttura IT

Quali saranno i trend tecnologici più dirompenti nei prossimi 5 anni e quali le best practice delle aziende che dovranno affrontarli? La risposta la fornisce F5 Networks attraverso il report The Future of Multicloud  realizzato con la collaborazione di Foresight Factory.

L’indagine è stata realizzata attingendo dalla banca dati della stessa Foresight Factory ed è stata condotta in 25 Paesi, attraverso interviste qualitative con esperti di cloud a livello globale, specializzati in imprenditoria, architettura cloud, strategia aziendale, analisi di settore e consulenza tecnologica.

The Future of Multicloud offre uno spaccato unico su come le organizzazioni, anche in Italia, possano affrontare con successo uno scenario sempre più complesso e incentrato sul cloud – afferma Maurizio Desiderio, Country Manager per l’Italia e Malta di F5 Networks –. La posta in gioco è sempre più elevata e le aziende che oggi sottovalutano il potenziale del multicloud potranno incontrare delle difficoltà nei prossimi cinque anni”.

Il report di F5 mostra che c’è già una grande attenzione verso il cloud. Secondo i dati citati da F5, infatti, l’81% delle aziende globali afferma di avere in atto una strategia multicloud. Il Global Cloud Index di Cisco stima, inoltre, che il 94% dei carichi di lavoro e delle istanze di calcolo saranno elaborati da data center in cloud entro il 2021.
Nel suo studio, F5 evidenzia pin particolare su 5 tematiche che si intersecano con lo sviluppo delle nuove infrastrutture multi-cloud e sulle quali si basano le previsioni per i prossimi anni.

La nuova era dell’innovazione di business

Dallo studio emerge come, nei prossimi anni, i costi iniziali diverranno meno importanti in quanto i cloud provider potranno mostrare casi di utilizzo sempre più convincenti. Inoltre, tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning si riveleranno fondamentali nel guidare il mercato verso livelli più elevati di automazione e nel superare gli ostacoli esistenti nella transizione al multicloud. Di conseguenza, sostengono gli esperti intervistati, le aziende che ritarderanno eccessivamente l’adozione di più cloud tenderanno a divenire sempre meno rilevanti sul mercato.

Agilità, efficienza e riduzione dei costi

L’alfabetizzazione sul cloud sta diventando un prerequisito operativo: il progresso tecnologico in ambito multicloud, infatti, sta accelerando in tutta Europa. Adottando una strategia multicloud, le aziende possono assegnare carichi di lavoro ai cloud pubblici che si mostrano più adatti per attività specifiche, che richiedono ad esempio maggiore velocità, agilità o sicurezza. Con il risultato di trarre vantaggio in termini di profitti e fiducia dei clienti.

Colmare il divario di competenze

Il report di F5 mostra come la forza lavoro di oggi fatichi a tenere il passo con gli sviluppi tecnologici e le esigenze aziendali. La tradizionale organizzazione a silos delle competenze esistenti e la limitata collaborazione all’interno delle aziende possono ulteriormente accrescere l’apprensione e la mancanza di familiarità con il multicloud.

L’indagine di F5 vuole essere un richiamo per i leader aziendali e suggerire loro di sfruttare il potenziale enorme dei giovani e promuovere la diversity; invita, inoltre, il settore IT a promuovere meglio l’utilizzo di soluzioni intelligenti, guidate dal contesto e automatizzate in grado di abilitare nuove e interessanti opportunità di carriera, oltre a rendere possibile per chi già opera in azienda il focalizzarsi su attività lavorative maggiormente strategiche e gratificanti.

Dal punto di vista tecnologico, nel report appare evidente come l’automazione svolgerà un ruolo importante nell’evoluzione al multicloud; i dati dello studio F5 confermano un interesse crescente da parte delle aziende per servizi automatizzati, con percentuali che superano il 60% nella maggior parte dei paesi Europei e sono leggermente più basse solo per l’Italia (50%).

Salvaguardare il futuro creando fiducia

La superficie di attacco oggi si espande a un ritmo velocissimo, perché sia i criminali informatici sia i loro strumenti diventano sempre più sofisticati e devastanti. In questo contesto, la diffusione delle architetture multicloud, se gestite in modo inadeguato, si traduce in un’espansione eccessiva delle applicazioni e in un aumento esponenziale della complessità in termini di sicurezza.

A questo proposito, gli esperti intervistati in The future of MultiCloud sottolineano l’importanza di sviluppare e distribuire rapidamente applicazioni e servizi scalabili su qualsiasi piattaforma, ovunque e in qualsiasi momento, perché implementare un ecosistema di soluzioni integrate di sicurezza e cloud affidabile e a prova di futuro aiuta a creare servizi IT end-to-end che offrono un miglior controllo e visibilità più ampia del panorama delle minacce.

La compliance non sarà trascurabile

Il regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE (GDPR) è la normativa più completa e di vasta mai pensata finora, tuttavia dallo studio emerge che nel lungo termine si rivelerà insufficiente e che entro cinque anni sarà necessario adottare uno standard globale per la protezione dei dati.

La complessità legislativa in un mondo digitale senza confini è una delle maggiori sfide che i governi di tutto il mondo si trovano ad affrontare e richiede una forte e rapida azione collaborativa tra aziende e governi. Mentre questo processo prosegue, le aziende devono continuare ad essere conformi alla legislazione esistente, ulteriormente complicata dalla crescente influenza del cloud computing.

Le variabili a livello di infrastruttura, come la disponibilità di data center e l’affidabilità della larghezza di banda, possono influire molto sulle scelte in ambito multicloud. Dal report emerge chiaramente, ad esempio, che le aziende in Medio Oriente o Africa tendono ad adottare configurazioni multicloud estremamente diverse rispetto alla maggior parte dei mercati occidentali. Per questo motivo, sebbene i trend delineati dallo studio si applichino pienamente anche al nostro Paese, nei prossimi anni sarà necessario tenere ben presente quali siano le nostre dinamiche specifiche e quali i benefici percepiti in particolare dalle aziende italiane.

 

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