Abbandonato il nome in codice che l’aveva contraddistinto sinora, da oggi entra nel listino Intel un processore ad alte prestazioni capace di gestire applicazioni a 32 e 64 bit. Il tutto grazie all’impiego della tecnologia 90 nanometri e di un nuovo chipset
28 giugno 2004 Il 28 giugno doveva essere e il
28 giugno è stato. Oggi Intel ha infatti effettuato il lancio
ufficiale del nuovo Xeon, conosciuto sinora con il nome in
codice di Nocona e da più parti definito come la risposta del gigante dei
microchip al processore Opteron di Amd.
Si tratta di una Cpu capace di gestire applicazioni sia a 32 sia a 64
bit con front side bus a 800 MHz e che è destinata
a diventare l’offerta principale di Intel sul fronte workstation. Fra un mese
sarà presentata anche la versione server (chiamata per ora Irwindale) che si
affiancherà all’Itanuim 2: i responsabili della società chiariscono che
Itanium rimarrà a listino ancora a lungo
e continuerà a essere proposto come il
processore ideale per tutte quelle situazioni in cui sono necessari i più alti
livelli di affidabilità, disponibilità e scalabilità (casi tipici sono la
gestione dei database nel back-end o il computing ad altissime performance). Dal
canto suo, lo Xeon diventa la soluzione ottimale per quelle soluzioni aziendali
in cui si richiede un elevato rapporto prestazioni/prezzo e un certo livello di
scalabilità e affidabilità (come per esempio nelle workstation o nelle
applicazioni di front-end).
Dal punto di vista tecnologico, il nuovo Xeon è una
sorta di compendio di tutte le più recenti innovazioni realizzate da Intel.
Supporta infatti il bus Pci Express (nella versione 16x per la
grafica), la memoria Ddr2 (che può essere
gestita anche a 64 bit), l’Hyper-Threading e le
Streaming Simd Extensions 3 (Sse3). In aggiunta, dispone di
1 Mbyte di cache di secondo livello e del medesimo
sistema di risparmio energetico presente nel Pentium M, il che
gli consente di far scendere a 800 MHz la frequenza di clock quando non in uso e
di ridurre di anche di qualche decimo di Volt la tensione di alimentazione. A
riguardo, precisiamo che lo Xeon workstation viene lanciato in cinque
modelli con frequenza da 2,8 GHz a 3,6 GHz
(l’intervallo tra un modello e l’altro di 200
MHz): il loro prezzo parte da 209 dollari e arriva a 851 dollari (come al
solito, da intedersi per lotti da 1.000 pezzi).
A questo punto sembra risultare evidente come Intel si
stia muovendo verso la realizzazione di un unico core, basato sulla tecnologia a
90 nanometri, le cui funzioni vengono gestite in modo adeguato da uno specifico
chipset. Ha quindi sempre meno senso parlare di processore in quanto tale ma si
deve invece parlare di soluzione “processore-chipset”, in cui quest’ultimo
elemento ha un ruolo essenziale al fine di rendere disponibili tutte quelle
funzioni necessarie a soddisfare i requisiti della Cpu stessa. Nel caso del
nuovo Xeon per workstation è il chipset E7525
a farsi carico della gestione di tutte le predette feature.
La massima attenzione sul versante chipset ha portato
Intel a richiamare alcuni dei nuovissimi Grantsdale e
Alderwood perché sembra sia stato individuato un
malfunzionamento nel controller che gestisce l’input/output
. Tale
malfunzionamento si riscontrerebbe però soltanto in alcuni modelli forniti ai
costruttori di pc prima del lancio dei chipset stessi. Sembra essere questo il
motivo per cui Dell e Hp hanno ritardato di una quindicina di giorni la vendita
di alcuni pc che montano Grantsdale e Alderwood e che erano dati per disponibili
già al lancio dei due chipset.