N° 142 LUGLIO/AGOSTO 2005

Principali responsabili della gestione dei rifiuti It, i produttori si stanno organizzando, mentre si cerca ancora di capire quali sono i costi da affrontare e chi li pagherà

Luglio/Agosto 2005, Si avvicinano i tempi di recepimento delle
nuove normative Raee – rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche
(2002/ 96/Ce) e Rohs – restriction of hazardous substances in electrical
and electronic equipment (2002/ 95/Ce) sulla gestione dei rifiuti dei prodotti
a fine vita e sulle emissioni di sostanze nocive, che vede coinvolti in
primo luogo i produttori, principali soggetti coinvolti, come vedremo, nella
nuova legge, ma anche i distributori/rivenditori, che devono gratuitamente
ritirare il prodotto a fine vita e inviarlo negli appositi centri. Partiamo,
dunque, proprio dai vendor che si stanno finalmente organizzando per rispondere
ai nuovi obblighi. è ormai chiaro che per la gestione dei rifiuti
“storici” (quelli immessi sul mercato prima del 13 agosto 2005), i produttori
potranno solamente utilizzare sistemi “collettivi”. Ciò è
caldeggiato dalla Ue per incrementare la competitività dei sistemi
di gestione e per garantire il massimo risultato in termini ambientali.

Sollecitati da tale questione, alcuni vendor di informatica aderenti al
Consorzio Ecoqual’It (www.ecoq.it) e dunque già
sensibili alle problematiche ambientali, da alcuni mesi hanno lanciato ecoR’it,
un progetto pilota con lo scopo di realizzare un sistema collettivo per
la gestione dei Raee It provenienti dai nuclei domestici e dagli utenti
professionali. «Inizialmente il progetto è partito a gennaio
da 12 aziende che a oggi sono diventate 17. Naturalmente
– spiega Giulio
Rentocchini
, presidente del Consorzio, nonché presidente
e amministratore delegato di Epson Italiail Consorzio
è aperto a tutti i produttori interessati che vorranno aderire alle
condizioni stabilite dal nostro Statuto. L’obiettivo è verificare
“sul campo” le conseguenze della direttiva 2002/96/Ce relativa ai Raee.
In questi mesi stiamo, cioè, costruendo e verificando tutti gli elementi
necessari per rendere operativo il Consorzio “Sistema collettivo ecoR’it”
a partire dal 13 agosto 2005»
. L’organizzazione prevede due filiere
gestite separatamente: quella relativa ai Raee storici domestici e quella
per i Raee di utenti professionali. «L’addebito dei costi sarà
in funzione della partecipazione alle singole filiere e in conformità
alla normativa applicabile»
precisa Rentocchini.

EcoR’it ha, dunque, realizzato nel maggio 2005 la prima fase operativa “sul
campo” raccogliendo Raee It nelle province di Milano, Brescia, Latina e
Lecce. Un’iniziativa i cui dati sono pubblicati nella tabella di questa
pagina e che è proseguita anche nei mesi di giugno e luglio coinvolgendo
dieci province in Emilia Romagna, Lombardia e Puglia per quanto riguarda
i rifiuti It domestici e 11 province in Lazio, Lombardia, Sicilia e Toscana
per i Raee It di utenti professionali, con l’obiettivo di raggiungere 400
tonnellate di rifiuti raccolti e trattati e un plafond di spesa di 120mila
euro, «già stanziati e approvati dai soci del consorzio»
aggiunge il presidente.

«All’inizio noi produttori eravamo davvero molto preoccupati perché
sembrava che tutto ciò costasse molte decine di milioni di euro

– afferma Rentocchini -. Adesso abbiamo rivisto questi costi, siamo
un po’ più tranquilli, ma ci sono sempre decine di milioni di euro
in ballo. Inoltre non sappiamo ancora quanto ci voglia per raccogliere,
smaltire e poi recuperare le 400 tonnellate di rifiuti. Solo dopo aver più
chiaro il quadro complessivo
decideremo come ripartire questi costi, ovvero se l’utente finale dovrà
o meno contribuire economicamente.
(vedi articolo a pag. 60 – ndr).
Occorre precisare, tuttavia, che questo modello non potrà essere
diverso da Paese a Paese, ovvero se, per esempio, la Germania decide di
non caricare sull’utente questo costo, non potrà farlo nemmeno l’Italia»
.

Ovviamente ecoR’it intende operare sull’intero territorio nazionale con
la preoccupazione e l’attenzione volte a far sì che i costi di smaltimento
siano uniformi su tutto il territorio italiano, senza alcuna disparità
tra le varie regioni o province.
«Oggi il problema – spiega Adriano Vignali,
vice presidente dell’Osservatorio nazionale rifiuti (Onr) – è
che ci troviamo con una Italia a tre velocità per quanto riguarda
i rifiuti in generale: al Nord non ci sono grossi problemi, al Centro la
situazione è abbastanza sotto controllo, mentre al Sud siamo ancora
indietro. Per il Raee la situazione è un po’ diversa in quanto il
Sud ha superato il Centro Italia. Il nostro auspicio è che iniziative
come ecoR’it possano suddividere il territorio in maniera equa»
.

Sul “dopo” 13 agosto 2005, gli obiettivi del Consorzio riguarderanno la
realizzazione di processi conformi alle disposizioni del decreto legislativo
di recepimento italiano, nonché l’ottimizzazione dei processi e la
qualificazione di coloro che si occupano dei contratti di “servizi di fine
vita” (tramite procedura basata sulle linee guida Cei 308-2).

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