Dopo la California è arrivato il turno della Scozia.
La riorganizzazione attuata da
Nec per arginare la crisi che ha colpito il mercato dei semiconduttori sta
facendo sentire i suoi effetti anche da questa parte dell’oceano.
Dopo aver
lasciato a casa lo scorso maggio 700 dipendenti, ovvero il 40% dell’intera forza
lavoro impiegata nello stabilimento di Roseville, in California, il produttore
giapponese ha annunciato nuovi tagli del personale. Questa volta, nel mirino è
lo stabilimento che produce chip in Scozia e nel quale si parla di dimezzare il
totale della forza lavoro presente, circa 1.570 persone. Lo stabilimento
inglese ridurrà sensibilmente la produzione di memorie Dram dal
prossimo settembre, in anticipo di un anno rispetto alla precedente
pianificazione.
Unitamente a Nec, anche gli altri principali produttori di
memorie per pc e semiconduttori stanno seriamente prendendo in considerazione
l’idea di attuare pesanti tagli del personale per ridurre i propri costi.
Dall’inizio dell’anno le azioni Nec sono crollate del 24%, contro il
-20% fatto registrare dal diretto concorrente Toshiba e il -12% portato a casa da
Hitachi.
Intanto, in una recente ricerca di mercato, Idc ha annunciato
che per quest’anno, le previsioni inerenti le vendite dei chip sono
inferiori del 40% rispetto a quelle del 2000.