Emerge da una ricerca di Ponemon per Ca Technologies effettuata presso i fornitori che fa emergere dubbi sul fronte della sicurezza, ritenuta a carico del fruitore.
Ponemon Institute ha intervistato per conto di Ca Technologies 127 fornitori di servizi di cloud computing: 103 negli Stati Uniti e altri 24 in sei Paesi europei.
Dalle risposte degli intervistati è emerso che il SaaS è il servizio cloud più diffuso con il 55%, seguito dallo IaaS (34%) e PaaS (11%).
Il 65% dei fornitori di servizi di cloud computing interpellati nel corso dell’indagine utilizza le proprie risorse informatiche in un cloud pubblico, il 18% in un cloud privato e il 18% in un ambiente ibrido.
Secondo gli intervistati gli utenti migrano al cloud per risparmiare, tempo e denaro.
Ma non per sicurezza.
Tant’è che 8 fornitori su 10 stanziano al massimo il 10% delle risorse per le attività di sicurezza.
Dallo studio è infatti anche emerso che meno del 20% dei fornitori di servizi cloud negli Stati Uniti e in Europa considera la security un vantaggio competitivo. La maggioranza di loro (il 69%) ritiene che la security ricada sotto la responsabilità del fruitore. E riguardo la detenzione della proprietà intellettuale su cloud, il 42% dei fornitori di servizi la ritiene tutto sommato rischiosa.
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