In pochi anni si sono conquistati un ruolo di primo piano fornendo servizi a valore a un canale, che non è di soli integratori e software house, ma che sta aprendo anche ai piccoli
Maggio 2005, Mercato barcode assopito e pronto a lasciare il passo
alle nuove tecnologie in radiofrequenza? Niente affatto. Nuove soluzioni sempre
più mobile fanno capolino sulla scena, mentre rilevanti operazioni di
accorpamento sono in atto, come quella a firma dell’italiana Datalogic, che
qualche mese fa si è portata a casa la texana Informatics e ha firmato
un contratto di distribuzione con Esprinet, che ora a listino propone anche
i lettori di codici a barre del vendor bolognese. Viene allora da chiedersi
come si sta muovendo questo mercato e se, dal punto di vista della distribuzione,
resta ancora profittevole operarvi.
Lo abbiamo chiesto a chi di mestiere, in Italia, approccia e porta sul canale
dei rivenditori (in primis system integrator, software house e rivenditori a
valore aggiunto) le soluzioni dei maggiori produttori mondiali di lettori, terminali
e stampanti di codici a barre. Ricordando, per prima cosa, che nell’ambito
del barcode, la suddivisione appena fatta non è esaustiva e che le stesse
soluzioni dovrebbero essere grosso modo distinte in: lettori portatili e fissi,
a loro volta laser o Ccd, da banco per il retail o per l’industria manifatturiera;
in terminali batch basati su sistemi proprietari o Rf con tecnologia Wi-fi,
Bluetooth e altre ancora; in stampanti termiche dirette o a trasferimento termico.
Tecnologie diverse che abbisognano di un supporto adeguato e che spesso, proprio
per questo motivo, venivano, soprattutto in passato, veicolate direttamente
sul mercato attraverso integratori di sistema e software house che, prima ancora
che rivenditori, rivestivano, e rivestono tuttora, un ruolo di partner tecnologici.
Oggi le cose si sono modificate e sono sempre di più i vendor che si
affidano a distributori fortemente specializzati. Fra questi, Zebra Technologies
che in Italia, da poco più di un anno, ha siglato un contratto di distribuzione
con Psd e Alfadistribuzione. Da quest’ultima, che a listino (oltre alle già
citate stampanti a trasferimento termico di Zebra) propone i terminali Wi-fi
di Datalogic, i lettori barcode lineari, omnidirezionali e 2D di Metrologic
e (in esclusiva per l’Italia) i prodotti Bluetooth di Baracoda, ha evidenziato
per prima un certo trend in atto.
Secondo Alessandro Battaglia, area manager del distributore
di S. Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna: «In questo momento,
nel mercato delle soluzioni per i codici a barre, possiamo parlare di crescita,
soprattutto sui prodotti "open". Ossia quelli che si basano su piattaforme
standard, come i Pda che utilizzano il sistema operativo di Microsoft, dove
oggi si concentrano la maggior parte delle soluzioni come, per esempio, quelle
per il route accounting e l’order entry, destinate agli utenti finali».
Un punto di vista condiviso da Marco Turolla, marketing manager
di Nordelettronica, per il quale «la rapida diffusione di tecnologie e
dispositivi di tipo consumer, nonché la sempre più spinta integrazione
con la telefonia e, in generale, con la trasmissione di dati, sta modificando
anche le modalità di distribuzione dei prodotti». Che, nel caso
di Nordelettronica, sono stampanti e lettori (sia per il retail che per l’industria)
e terminali portatili a marchio Intermec, Psion Teklogix, Casio, Unitech e Gotive.
Totalmente rivolta alla distribuzione di prodotti nati per soddisfare le esigenze
di lettura di codici a barre dei punti vendita in ambiente distribution e retail,
«senza escluderne l’utilizzo anche nell’industria manifatturiera e
per la logistica», è invece la già citata Esprinet
che, per voce di Alessandro Taramelli, Bu networking manager,
conferma come il suo impegno in questo settore «è correlato
ai risultati che otterremo in futuro».
Premia il ruolo consulenziale
E se a decidere delle soluzioni sono i produttori, il ruolo dei distributori
comincia a delinearsi come predominante. «Personalmente, mi riferisco
agli operatori che sono in grado di muovere grossi volumi e di influire, così,
sui prezzi» puntualizza Battaglia. Senza dimenticare, però,
che il mercato barcode «resta di nicchia» e che «la
chiave del successo di un distributore non è solo di tipo commerciale».
Per Turolla «il ruolo dei distributori che operano in questo mercato
deve essere quello di fornire servizi a valore aggiunto, fra cui, assistenza
pre e post vendita, manutenzione, ma anche ampiezza di gamma e disponibilità
a magazzino dei prodotti richiesti».
Pur da poco tempo nell’arena, Taramelli conferma come «i rivenditori
di It si sono da subito dimostrati molto interessati e attivi su questo tipo
di prodotti. Inoltre, il sondaggio effettuato via Web sulla nostra clientela
nelle fasi iniziali del rapporto con Datalogic ha dimostrato un elevato interesse
per questo tipo di tecnologia e sulle sue applicazioni pratiche».
Già perché, se da sempre i produttori si affidano a partner, che
non solo ne rivendono i prodotti, ma sono in grado di gestire autonomamente
progetti di grandi dimensioni, una nuova strada si sta palesando. «Il
mercato – spiega il manager di Esprinet – potrebbe allargarsi anche
a operatori di più piccole dimensioni, per i quali, le soluzioni barcode
potrebbero rappresentare un completamento dell’offerta tradizionale».