Un mercato composto da poche grandi multinazionali produttrici e da tanti, piccoli, trasformatori
Un’origine leggendaria, quella del vetro, che risale a
tempi lontanissimi. Plinio il vecchio, nel suo “Naturalis
Historia”, racconta, infatti, come la nascita
del vetro sia avvenuta casualmente nel terzo Millennio
a.c. a opera di alcuni mercanti fenici, che accesero un fuoco,
usando accidentalmente, come supporti
per il cibo, dei blocchi di soda naturale
che fondendosi per il calore e mescolandosi
alla sabbia della spiaggia, diedero origine
al primo materiale vetroso.
Di tempo e di commercio, da allora, ne
è passato, e l’industria del vetro è oggi
un settore moderno che impiega le tecnologie
più evolute in tutte le fasi della
produzione, con ambiti di applicazione
inimmaginabili fi no ad alcuni anni fa.
Un comparto che continua a rappresentare
un’interessante opportunità di lavoro
sia nei Paesi occidentali (in Italia
coinvolge oltre 30mila lavoratori) che in
quelli dell’Est europeo e dell’Oriente. Se
in Europa si sviluppano il design, le tecnologie
e i macchinari, nei Paesi in via di
sviluppo si pensa alla
produzione e aumenta
il consumo.
Tradizionalmente
la maggiore domanda di vetro proviene
dal settore dell’edilizia
e delle costruzioni – fino
al 90% della produzione
mondiale -, un dato destinato
a rimanere costante,
anche perché il vetro si
conferma come l’elemento
fondamentale dell’architettura
di oggi, il solo
che riesca a integrare costruzioni
e ambiente.
Nel
2006 il mercato mondiale
del vetro ha raggiunto i 42 milioni
di tonnellate. Anche in questo mercato,
come in genere nel manifatturiero,
la Cina gioca un ruolo importante, classifi
candosi al primo posto per la produzione
di vetro float (il 25% della produzione
globale). Il boom cinese è confermato
anche nei consumi pro capite,
esplosi dai 4 kg del 1994 ai 10 kg del
2004, contro il 10/12 kg costanti di Europa
e Nord America (fonte: Newsletter
Vitrum n. 1/2007).
Quando si parla di
produzione del vetro in Italia, ci si riferisce
a una filiera complessa che include
il vetro piano, quello cavo, le lane e fi lati
di vetro, i vetri lavorati a mano. Un mercato
che continua a crescere ogni anno,
in maniera lenta, ma costante. Il che è
già un buon risultato se si pensa all’agguerrita
concorrenza sui prezzi dei Paesi
in via di sviluppo.
Se da un lato, nel
2006, Assovetro ha evidenziato un leggero
calo nella produzione di vetro piano,
sul fronte della produzione di lane e
fi lati di vetro e quella del vetro cavo si è
avuta, invece, una crescita, come anche
nei cristalli e nei vetri lavorati a mano.
Ambiti, questi ultimi, dove è più evidente
l’impronta di design che caratterizza
il Made in Italy e che distingue i nostri
prodotti nell’offerta globale.