Ha inciso soprattutto la riduzione nella domanda di chip
Nella seconda parte dell’anno fiscale, il profitto operativo di Toshiba ha registrato un vistoso calo a causa di un minore acquisto di chip da parte dei produttori di cellulari e di elettronica di consumo. Nei sei mesi chiusi il 31 marzo 2001, l’utile operativo della società si è ridotto del 4,3%, dai 132 miliardi di yen registrati nello stesso periodo dello scorso esercizio a 126. Il fatturato registrato è stato di 3,12 migliaia di miliardi di yen, meno dei 3,13 dell’anno precedente. Il rallentamento generale dell’economia sembra aver impattato sugli acquisti di produttori come Matsushita e Sony, chiamati a una produzione più limitata di prodotti di elettronica di consumo. Per la fine dell’anno fiscale in corso, Toshiba stima di poter raggiungere un utile operativo di 200 miliardi di yen complessivamente, il 14% in meno dell’anno appena concluso. L’utile netto scenderà invece a 60 miliardi di yen, il 38% in meno. Nella seconda parte di quest’anno, il dato è però cresciuto a 42,3 miliardi di yen, dai 15,6 miliardi dello scorso esercizio fiscale, anche se il risultato, in realtà, è soprattutto attribuibile alla mancanza di costi operativi. Il profitto dei componenti elettronici, inclusi semiconduttori e display Lcd, è calato del 13% da 41,3 miliardi di yen a 35,9, pesando per il 26% sul fatturato dei sei mesi conclusi il 31 marzo. I portatili e i cellulari hanno guadagnato, invece, 6,3 miliardi di yen, risultato che, però, si colloca al di sotto dei 30,7 miliardi dell’anno scorso. Per l’intero anno, l’utile netto di Toshiba è stato di 96,2 miliardi, 29,88 yen per azione. L’anno scorso la società aveva registrato una perdita di 32,9 miliardi di yen, 10,22 yen per azione. Il fatturato, infine, è cresciuto del 3,5%, dai 5,75 migliaia di miliardi di yen dell’anno scorso a 5,95 miliardi.