I dipendenti delle aziende europee si aspettano un posto di lavoro del futuro caratterizzato da tecnologie che cambieranno significativamente il loro modo di lavorare.
Lo dicono i risultati di Tech Evolved Workplace, una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parkes secondo cui, tra Intelligenza Artificiale, realtà aumentata, robot da ufficio, droni, ologrammi e tecnologie da indossare, tutte le aziende che riusciranno a trarre vantaggio dall’innovazione miglioreranno il business nei prossimi vent’anni anni e oltre.
Gli spunti non mancano: ne è prova Shanice, assistente virtuale che, seppur proiettata su uno schermo, mostra l’interesse per l’utilizzo degli ologrammi da parte del Brent Council, che nel Regno Unito ha già investito 12mila sterline.
Si parte, allora, dalle macchine che, superato il Test di Turing, mostrano un comportamento intelligente simile a quello di un essere umano compiendo, di fatto, un primo passo verso applicazioni commerciali di Intelligenza Artificiale.
Questa tecnologia, è l’ulteriore suggerimento, potrebbe essere utilizzata, come viene fatto con i robot, per svolgere attività laboriose oppure per aumentare la conoscenza umana.
Per esempio, l’assistente virtuale di un medico potrebbe effettuare diagnosi e suggerire terapie studiando testi di medicina, osservando i professionisti all’opera e accedendo a repository di informazioni, mentre negli uffici i Customer Service potrebbero essere interamente automatizzati mediante helpdesk virtuali che utilizzano l’Intelligenza Artificiale.
Già con un piede, pardon un polso, nell’era degli accessori “smart” in cui telefoni mobili e tablet verranno sostituiti da tecnologie che si indossano, le potenzialità mostrate dagli ormai collaudati occhiali per la realtà aumentata o dagli smartwatch già in commercio lasciano, poi, intravvedere un futuro in cui, circa due terzi delle attività che oggi si svolgono mediante dispositivi mobili, potrebbero in futuro essere gestite mediante tecnologie che si indossano.
E mentre si lavora per implementare l’uso di rappresentanti virtuali per gestire sistemi e processi, i dipendenti lavoreranno per aumentare la produttività, migliorare i servizi ai clienti e la profittabilità del business da uffici destinati ad assomigliare, sempre di più, a case o a spazi ricreativi.
Come già avviene nelle startup tecnologicamente avanzate, sono sempre di più le aziende interessate a dar vita ad ambienti in cui far sentire a proprio agio i dipendenti per aumentarne la produttività.
Ma non solo, perché il posto di lavoro del futuro potrebbe non essere uno spazio fisico. Molti lavoratori, si evince dalla ricerca, vorrebbero maggiore flessibilità e possibilità di lavorare da remoto e questo è destinato a cambiare anche gli spazi di lavoro e le modalità operative.
Le aziende, secondo Ricoh, devono quindi rivedere e trasformare il proprio modo di lavorare preparando il terreno per le future innovazioni digitali.
Una parte importante di questo cambiamento, sarà bene ricordarlo, riguarda l’analisi e l’ottimizzazione continua dei processi di business ma anche la sostituzione dei sistemi legacy a favore di tecnologie innovative.