Antonio Lupo, direttore marketing
Il difficile contesto economico incentiva la ricerca da parte delle aziende di un miglioramento delle performance e dell’efficienza delle soluzioni in uso. La virtualizzazione in ambito server ha permesso a più realtà di apprezzare i benefici conseguibili in termini di risparmio sui costi, miglior livello di servizio e più efficace risposta al business, ma ha aperto nuove sfide quali il backup, la sicurezza dei dati e, in senso più ampio, la gestione e la manutenzione dell’infrastruttura. Ma non si tratta che del primo passo. Secondo i principali analisti, infatti, per concretizzare il sogno di un ambiente virtualizzato è necessario che la soluzione scelta integri anche lo storage. Ci sono le basi per l’affermazione di nuovi modelli di offerta che abbiano come denominatore comune la ricerca di una maggiore efficienza, intesa come miglior utilizzo della capacità a disposizione, senza dover sostenere continui investimenti in nuovi sistemi storage con cui incrementare lo spazio da dedicare all’archiviazione dei dati.
Per superare i limiti associati allo storage tradizionale e monolitico e quelli del backup tradizionale su nastro, esistono nuove tipologie di soluzioni e nuovi modelli di offerta, con alcune caratteristiche peculiari quali ad esempio la connettività multi protocollo nativa, il thin provisioning efficiente e la deduplica gratuita e granulare. Il tema della virtualizzazione apre, inoltre, le porte a nuovi modelli di gestione e delivery dell’It come servizio: il cloud computing.