Franceso Caio, Ceo e tra i fondatori del gruppo europeo che opera nei servizi Internet per le imprese, si attende il pareggio a fine 2001 e utili a partire dal 2002.
A oltre un anno dalla nascita, per iniziativa di un pull di investitori e di manager, tra i quali l’attuale Ceo, Francesco Caio, Netscalibur fa il bilancio di quanto finora conquistato. La società, che come mission si è data l’obiettivo di erogare potenza Ip alle imprese europee e supportarle con un’offerta di servizi che consentano di sfruttare al meglio le potenzialità di Internet, mette in campo non solo una collaudata infrastruttura tecnologica ma anche un ampio bagaglio di competenze fatte di persone (380 a livello gruppo) che per quanto riguarda Netscalibur Italia sono in gran parte ereditate dall’acquisizione della nazionale Unisource, società che era attiva nei servizi di connettività e Web hosting alle aziende. Oggi Netscalibur si presenta come un gruppo europeo che ha sedi anche nel Regno Unito, dove è nata in seguito all’acquisizione di Fdd e Direct Connections, e in Germania, frutto di altre tre acquisizioni. Le prossime aperture sono previste in Francia, Benelux e Spagna. Il fatturato atteso da Caio a fine 2001 dovrebbe raggiungere i 60 milioni di euro, anno in cui è previsto anche il pareggio, mentre gli utili arriveranno con il 2002 e 2003. Nel corso di questo primo arco di attività è stato modificato il ventaglio dei servizi: nel 2000 il business era pesantemente sbilanciato sulla connettività (per circa il 70%) e per la restante quota (30%) verso l’housing. Nel corso del 2001, invece, il mix dovrebbe vedere la connettività contribuire con un 60%, l’housign scendere al 26% a favore della crescita di servizi relativi al Vpn (8,4%) e al messaging (5,6%). Attualmente i clienti gestiti in Europa sono 13mila, di cui 1.500 in Italia, dove la tipologia è rappresentata soprattutto da medio-grandi aziende, mentre gli ottomila clienti del Regno Unito sono soprattutto Pmi; la restante quota è appannaggio della Germania.
