Per capire dove si stanno indirizzando gli investimenti in networking infrastrutturale dei provider, e quindi come saranno orientate le scelte d’uso degli utenti aziendali e privati, intervistiamo Franco Busso, Sales Director Southern Europe di Infinera, società che recentemente ha intensificato la propria proposta di reti ottiche.
Chi usa le vostre reti in Italia?
Sono molti gli operatori che in Italia utilizzano le soluzioni ottiche Infinera. Abbiamo annunciato pubblicamente realizzazioni con Mednautilus (Gruppo Telecom Italia), Infracom e Tiscali. In aggiunta a questi vi sono molti operatori internazionali che hanno realizzato dei PoP in Italia con tecnologia Infinera.
Per l’anno prossimo c’è chi prevede una crescita della domanda di reti ottiche metropolitane a pacchetto da 100 gigabit al secondo. Perché?
Le soluzioni a 100G sono state introdotte nel segmento di mercato delle reti a lunga distanza nel 2011 ed il loro impiego ha incominciato a crescere in modo significativo a partire dal 2012. Molti analisti stimano che lo stesso fenomeno avverrà nelle reti metro a partire dal 2016.
La tecnologia di trasporto a 100G ha consentito di migliorare la capacità di trasposto su fibra ottica da un fattore 10 rispetto alla tecnologia a 10G, e fu introdotta inizialmente nel mercato Long haul (lunga distanza) in quanto la risorsa fibra era molto più scarsa rispetto alle aree metro. La constante crescita del traffico sulle reti ottiche anche, e specialmente, nelle aree metro sta incominciando a saturare le infrastrutture esistenti, nonostante la maggiore disponibilità di fibra ottica. Lo sviluppo del traffico nelle aree metro è alimentata da diversi fenomeni, quali la crescita del traffico degli operatori mobili, l’inserimento da parte degli operatori mobili di nuove architetture di traffic backhauling a fronthauling, l’introduzione di nuove architetture di cloud che determinano un aumento nel traffico tra datacenter, servizi business ethernet e nuovi servizi broadband offerti dagli operatori ai clienti.
Cosa portano di diverso per chi fa servizi cloud, multimedia e mobile?
La differenza basilare tra le reti a 10G e le reti a 100G è la capacità. Molto spesso nelle aree metro le tecnologie attualmente installate non possono gestire più di 40 lunghezze d’onda a 10G, che corrisponde a 400G per ogni fibra ottica. Con le reti ottiche a 100G si possono raggiungere capacità sino a 9.6Tb su singola fibra. È evidente che 400G di capacità non è sufficiente per gestire servizi cloud, oppure multimediali che richiedono grandi capacità di trasporto in tempo reale per fornire all’utente la qualità di servizio, che noi chiamiamo “deep fiber experience”. Le reti di accesso degli operatori mobili dovranno subire significativi ammodernamenti, con la realizzazione di collegamenti in fibra ad alta capacità verso le stazioni radio base di nuova generazione, per poter soddisfare le esigenze di servizio del 5G. Anche in questo caso la tecnologia di trasmissione a 100G renderà disponibile la capacità necessaria.
Che vantaggi ne trarranno gli utenti? E conoscere che un provider usa una rete ottica metro può orientare le sue scelte?
La disponibilità di capacità in accesso è un elemento chiave per evitare colli di bottiglia e garantire la qualità di servizio che gli utenti si aspettano. Inoltre, le nuove architetture cloud richiedono bassissima latenza e molta flessibilità nel poter adeguare la banda trasmissiva alle applicazioni. La tecnologia Infinera dispone di queste caratteristiche e, in aggiunta offre agli operatori la possibilità di attivare nuova banda trasmissiva via software, realizzando un modello “pay as you grow”. Questa funzionalità è esclusiva di Infinera. In teoria un utente potrebbe orientare la propria scelta tra un operatore ed un altro in base alla tecnologia da questo utilizzata; tuttavia gli operatori non sono usi divulgare l’architettura della propria rete.
Le reti ottiche a 100G influiscono su progettazione e uso delle Software defined network?
La tecnologia proposta da Infinera consente all’operatore di realizzare la propria infrastruttura di rete con un sistema di controllo di tipo open SDN, e conseguentemente gestire il proprio traffico a livello ottico in modo molto scalabile e flessibile. Questa non è una prerogativa di tutti i fornitori di reti ottiche.
E sul modo di fare datacenter?
L’architettura dal cloud è rappresentabile come l’insieme dei diversi datacenter e dal modo in cui questi sono interconnessi. Come detto, la disponibilità di banda trasmissiva tra i datacenter, la possibilità di allocare in modo flessibile le risorse trasmissive e di modificare in tempo reale i flussi di traffico tra i datacenter, la scalabilità dei collegamenti tra i datacenter e la latenza, sono tutti elementi fondamentali. Il segmento del Data Center Interconnect è stato il primo dei vari segmenti del mercato delle reti metropolitane dove si sono diffuse le reti a 100G. Questo trend, partito negli Stati Uniti, si è ormai rapidamente affermato anche in Europa ed è inarrestabile.