La governance degli Internet Exchange Point, il loro ruolo e il valore della neutralità, spiegate da Alessandro Talotta, Executive President & Chairman MIX.
Definiti come punti di accesso neutrale (Neutral Access Point) e scambio di traffico Internet, gli Internet Exchange Point sono infrastrutture alla base nel panorama dello sviluppo delle reti Internet.
Di fatto, sono punti di scambio che permettono un rapido ed efficiente accesso alla rete e dove i vari membri dell’Internet Exchange Point possono direttamente interconnettersi.
Alla base di tutto questo, quindi, c’è una comunità di interessi che interconnettono e scambiano traffico per far crescere e mantenere Internet per tutti e per le cose.
Internet, lo sappiamo, ha una dimensione sociale e politica che crea nuove forme di partecipazione e di democrazia, e rende più difficile la censura di sistemi autoritari.
Gli Internet Exchange Point sono anch’essi legati a queste dimensioni e nascono più facilmente in contesti dove la partecipazione e l’accesso democratico alla rete sono fortemente voluti e necessari per lo sviluppo.
L’analisi del traffico generato dagli Internet Exchange Point fornisce così utili informazioni sullo stato di salute di Internet in una regione o paese e dà indicazioni sulla efficacia, per esempio, del sistema delle interconnessioni delle reti.
Si tende quindi a vedere come fortemente localizzati gli Internet Exchange Point nel contesto geografico, e si considera poco, per esempio, il coordinamento e la governance nella gestione efficiente delle relazioni tra reti. Cosa che è già avvenuta in paesi come la Francia, l’Olanda, l’Inghilterra e la Germania.
In termini di governance il supporto alla crescita del traffico Internet rimane prioritario, come anche il trasporto delle informazioni lungo le principali direttrici di traffico.
Le reti devono continuare ad assicurare e a garantire che il percorso del pacchetto dalla sorgente alla destinazione abbia sempre un tragitto alternativo, in modo da consentire l’arrivo a destinazione con maggiore efficacia.
Da un punto di vista economico, Internet si caratterizza per l’esistenza di importanti esternalità di rete: l’utilità della rete, cioè, cresce con il crescere del numero di utilizzatori, ma cresce anche la congestione; tali esternalità possono essere positive (benefici) o negative (costi).
Le esternalità diventano negative quando l’incremento del traffico in una data situazione determina costi aggiuntivi per gli utenti.
Se la rete diviene eccessivamente affollata (congestionata) si allungano i tempi di trasmissione dei dati e questi ritardi possono comportare peggioramenti sensibili alla qualità del servizio.
Il tema della governance qui è centrale, l’informazione costa poco e può essere resa disponibile ovunque a bassissimo costo, l’importante che non diventi inefficiente.
Immaginiamo per un attimo che in Italia due utenti che abbiano due diversi fornitori di accesso vogliano vedere uno spettacolo live ad alta qualità; il fornitore di contenuti non considera gli utenti finali diversi solo perché i loro fornitori di accesso sono diversi, quindi esiste una neutralità di accesso che gli Internet Exchange Point spesso risolvono, interconnettendo il content provider con le reti dei fornitori di accesso.
Ma gli Internet Exchange Point potrebbero essere ancora più importanti se le proprie azioni fossero condivise e coordinate in modo da evitare di essere isole indipendenti, caratterizzate da scarsa efficacia e inefficienza.
In Italia esistono modelli virtuosi di successo e senza dubbio MIX è un esempio.
Un maggior coordinamento con gli altri Internet Exchange Point italiani sarebbe auspicabile, anche alla luce della crescente diffusione dei servizi digitali e dei contenuti nella rete.