La trasformazione digitale segna un punto importante a proprio favore: nel secondo trimestre 2020, il New York Times ha comunicato che i ricavi della edizione digitale hanno per la prima volta superato quelli della versione cartacea.
La società ha comunicato che si è trattato del proprio miglior quarto, con 669000 nuovi abbonati. Il totale è ora di ben 5,7 milioni, e l’ambizioso obbiettivo è arrivare a 10 milioni di abbonati digitali entro il 2025.
Il New York Times ha senza dubbio creato un modello di sottoscrizioni digitali di successo, a cui si sommano gli effetti dell’emergenza coronavirus:la pandemia ha di fatto forzato numerosi utenti della versione cartacea a passare alla edizione digitale, stante le difficoltà di mobilità dettate dai lockdown.
Ovviamente anche una istituzione come il New York Times non è immune dalla crisi economica, e infatti i ricavi sono scesi del 7.5% a 403.8 milioni di dollari. In questo contesto, gli abbonamenti digitali sono valsi 185,5 milioni, contro i 175,4 milioni delle edizioni cartacee.
Saranno ancora gli abbonamenti, secondo il New York Times, a trainare i ricavi del gruppo: La società si aspetta una ulteriore riduzione della raccola pubblicitaria nell’ordine del 35-40% anno su anno, a fronte di una crescita degli incassi da abbonamenti del 10%.
Una situazione in decisa controtendenza rispetto a quanto abbiamo assistito nel panorama editoriale degli ultimi anni, e che deve far riflettere sull’importanza di offrire informazione puntuale e di qualità: i numeri dimostrano che i lettori sono tutt’altro che distratti, e anche disposti a premiare chi se lo merita. Non a caso, il New York Times ha dichiarato che i giornalisti saranno preservati da eventuali tagli di personale necessari alla riduzione dei costi operativi.