Non diverrà open il codice sorgente di Oracle

Troppi i rischi di alterazione, che porterebbero a peggioramenti nella fornitura di servizi per il database. L’opinione è quella del capo, Larry Ellison.

Sebbene Oracle si sia impegnata nel movimento open source e nell’adozione dei suoi standard, il codice del proprio database rimarrà proprietario, poiché potrebbero esservi molte difficoltà nella fornitura dei servizi, se i clienti dovessero alterare il codice sorgente. Questa è la visione del Ceo della società, Larry Ellison, che ha fatto i suoi commenti durante il recente Oracle OpenWorld. Ciò nonostante, Ellison ha citato la partecipazione della società nel movimento open source, al quale Oracle contribuisce per la tecnologia clustering in Linux Red Hat, con l’iniziativa Unbreakable Linux. Quest’ultima è un’iniziativa di Oracle, Red Hat e Dell per fornire database server di classe enterprise su Linux.

Oracle ha anche annunciato il supporto per il sistema operativo Unix di Sun Microsystems, Solaris 9, che permetterà alle applicazioni costruite con la tecnologia clustering di Oracle, di funzionare senza alcuna modifica nell’ambiente Sun.

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