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NordVPN: sul dark web una carta di pagamento italiana vale 14 euro

Uno studio condotto dalla società di sicurezza informatica NordVPN ha analizzato le informazioni di 82.000 carte di pagamento italiane in vendita sul dark web giungendo alla conclusione che il prezzo medio di una carta di pagamento italiana è di 14 euro e 11 centesimi. E non è un prezzo basso, tutt’altro.
Come riferisce il CTO di NordVPN, Marijus Briedis, “le carte di pagamento italiane sono piuttosto costose rispetto alla media mondiale, che è di 8,5 euro“.

I prezzi delle carte di pagamento italiane scoperte da NordVPN (in totale 82.074 carte hackerate) variano da 1 a 22 euro. La maggior parte delle carte (41.096 per l’esattezza, riferisce in una nota NordVPN) costava 18 euro, circostanza che porta il prezzo medio di tutte le carte ad, appunto, 14 euro e 11 centesimi.

Con prezzo medio di 38 euro le carte più costose sul dark web sono risultate essere quelle giapponesi, mentre quelle più economiche sono le honduregne, con un prezzo medio inferiore a 1 euro. Gli Usa sono il Paese più colpito, con 1.561.739 su 4.481.379 carte di pagamento in vendita. La seconda nazione più colpita è l’Australia, con 419.806 carte scoperte sul dark web.

Chi è NordVPN

NordVPN è un fornitore di servizi VPN con oltre 14 milioni di utenti al mondo. Fornisce VPN con doppia crittografia e blocco malware. Dispone di più di 5.000 server in 60 Paesi.

Come spiega nella nota sempre Marijus Briedis, i prezzi delle carte dipendono dalla classica legge della domanda: maggiore è, più elevata è la somma che i criminali possono richiedere. “In questo caso la domanda è direttamente correlata alla facilità con cui è possibile rubare denaro da una carta e dall’importo che è possibile sottrarre. Ecco perché le carte più costose provengono da Paesi con una qualità di vita più alta o con misure di sicurezza bancarie più scarse”.

Come evitare che le carte finiscano nel dark web

L’Italia è dunque un bersaglio per i criminali per via della sua popolazione numerosa e per l’elevato livello di qualità della vita.

Sempre secondo Briedis, “il metodo più comune attraverso il quale queste carte di pagamento finiscono in vendita è quello chiamato brute-force. I criminali cercano di indovinare il numero della carta e il CVV. Le prime 6-8 cifre rappresentano il numero ID dell’emittente della carta. Pertanto, agli hacker restano 7-9 numeri da indovinare, dal momento che la sedicesima cifra è un codice di controllo utilizzato esclusivamente per determinare se sono stati commessi errori durante l’inserimento del numero”.

Per proteggersi NordVPN consiglia di rimanere vigili ed esaminare regolarmente l’estratto conto mensile per assicurarsi che non siano presenti transazioni sospette. È anche importante scegliere una banca in base alle misure di sicurezza che ha integrato.

L’esempio italiano – conclude Briedis – mostra che adeguate misure di sicurezza da parte delle banche possono aiutare gli utenti a rimanere più al sicuro. Le banche possono utilizzare strumenti come il rilevamento delle frodi per tracciare i tentativi di pagamento ed eliminare gli attacchi fraudolenti. Sistemi di password più forti sono anche un enorme passo avanti per prevenire le frodi con le carte, ma per fortuna l’autenticazione a più fattori sta diventando lo standard minimo. Pertanto, se la vostra banca non lo offre già, vi consigliamo di richiederlo o di valutare la possibilità di cambiare banca”.

Come NordVPN ha raccolto i dati

I dati sono stati raccolti in collaborazione con ricercatori indipendenti specializzati nella ricerca sugli incidenti di sicurezza informatica. Hanno valutato un database contenente i dettagli di 4.478.908 carte in totale, inclusi dettagli sul tipo di carta (di credito o di debito), sulla banca emittente e sull’essere o meno rimborsabili.

I dati che NordVPN ha ricevuto dai ricercatori di terze parti non contenevano informazioni relativa a persone identificate o identificabili (come nomi, informazioni di contatto o altre informazioni personali). Non operiamo con numeri esatti di dettagli delle carte di credito vendute sul dark web, in quanto NordVPN ha analizzato esclusivamente una serie di dati statistici forniti da ricercatori indipendenti.

I numeri grezzi illustrano solo una parte della situazione. La dimensione demografica e l’utilizzo della carta variano in base al Paese, e questi sono solo due fattori che possono modificare l’impatto di tali numeri.

I ricercatori hanno confrontato i dati delle carte tra Paesi con statistiche delle Nazioni Unite sulla popolazione e il numero di carte Visa, Mastercard e American Express in circolazione, per Paese o regione. Questo ha permesso a NordVPN di calcolare l’indice di rischio, al fine di confrontare in maniera più diretta la probabilità per Paese che la vostra carta di pagamento sia disponibile sul dark web.

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