La versione 4.0 di Identity Manager rafforza la rinnovata strategia dell’azienda. Ne abbiamo parlato con Luca Martelli, channel manager Identity & Security della filiale italiana.
Sono decisamente lontani i tempi in cui Novell sfidava Microsoft nientemeno che sul terreno dei sistemi operativi e degli applicativi office (metà degli anni Novanta, per intenderci). Eppure un tratto di continuità con quel periodo è rimasto, visto che da quell’esperienza scottante è nata un’azienda che già quindici anni fa aveva intuito l’importanza del controllo degli accessi e delle identità.
Dalla sincronizzazione bidirezionale con repository Ldap e altri assimilabili (password, mail e così via), siamo arrivati oggi a Identity Manager 4.0, che intende fornire a It e network manager una modalità per fornire accesso, single sign-on e provisioning in ambienti cloud computing.
“Ci siamo arrivati progressivamente, partendo in largo anticipo rispetto ai tempi – spiega Luca Martelli, channel manager Identity & Security di Novell Italia – passando per l’estensione degli accessi per i soggetti esplicitamente approvati e poi per la gestione dei ruoli, in modo tale che sia la tecnologia a capire quali siano le componenti alle quali ciascuno può accedere”.
Identity Manager 4 arriverà nel terzo trimestre di quest’anno e lavorerà in stretta sinergia con Cloud Security Service, per estendere le policy alle applicazioni e ai dati residenti sulle cloud. Entrambi i prodotti, poi, si potranno integrare con Suse Appliance Toolkit, che aiuta gli Isv e le grandi imprese a costruire e implementare rapidamente appliance virtuali o applicazioni prepacchettizzate con uno strato di sistema operativo leggero, per poi essere spostati dai server ai sistemi cloud senza alcun crash o conflitto.
Novell ritiene anche di poter dare una risposta ai dubbi che la maggior parte delle aziende hanno in materia di sicurezza del cloud computing: “Identity Manager 4 consente di fare un’integrazione nativa dei dati fruiti da applicazioni esterne – specifica Martelli – offrendo eguali livelli di sicurezza sia interni che esterni. Questo è uno dei fattori che ne fa una tecnologia di forte interesse anche per i managed service provider”.
Resta il fatto che il mercato su questo fronte non è certo sguarnito, tant’è che i prodotti di identity & access management sono presenti nei listini di tutti i grandi nomi del software: “Per noi però – puntualizza ancora Martelli – si tratta di un’area di importante focalizzazione, a differenza di chi invece propone soluzioni in molti altri ambiti. Ne è testimonianza il peso sul fatturato, pari al 25% del totale, nonché le nostre referenze, di prestigio anche in Italia, come nel caso di Informatica Trentina, realtà della Pal che eroga servizi cloud a cittadini e imprese anche nell’ambito della compliance normativa sulla sicurezza. Enel, Coop Service e l’Asl di Vicenza sono altri nomi che hanno sposato la nostra tecnologia e continueranno a evolvere con noi”.