Che l’iTunes App Store abbia bisogno di qualche intervento è evidente: troppe app di qualità ormai discutibile, un motore di ricerca migliorabile e la sensazione di un grande magazzino in cui si fa un po’ fatica a muoversi tanto è ricco.
Si attendevano novità alla WWDC ma Apple ha anticipato i tempi comunicando alcune modifiche che intende apportare all’App Store nei prossimi mesi. Gli annunci preventivi sono stati fatti in modo che alla WWDC gli sviluppatori sappiano già cosa accadrà e possano dare la loro opinione ragionata, non a caldo.
L’elemento più di spicco è che Apple intende estendere a qualsiasi tipo di app la possibilità di attivare un abbonamento a pagamento. Oggi questo accade solo per alcune app di peso, come Microsoft Office, e l’estensione alle altre categorie viene considerata un modo per dare una base più solida al business degli sviluppatori. Tra l’altro la divisione dei ricavi derivanti da abbonamento sarà più favorevole ai programmatori: 70/30 come per qualsiasi app nel primo anno e 85/15 dal secondo in poi.
Per gli utenti le novità più evidenti saranno l’inclusione di messaggi pubblicitari nei risultati delle ricerche sull’App Store. Le app “suggerite” saranno visualizzate in maniera nettamente diversa (con un fondo azzurrino) dai risultati veri e propri della ricerca. Apple garantisce che non ci sarà più di un solo annuncio per pagina di risultati.
Apple ha anticipato anche un funzionamento più efficiente dell’App Store nella visualizzazione delle app, ad esempio con una visualizzazione ottimizzata delle varie categorie ed eliminando dalle app “in evidenza” quelle che sono già state scaricate dall’utente. In questo modo Apple cerca di farci scoprire più rapidamente app che ancora non conosciamo.