Home Digitale Ntt Ltd: il Service Provider come abilitatore di strategie digitali e business

Ntt Ltd: il Service Provider come abilitatore di strategie digitali e business

L’intervista a Emanuele Balistreri di Ntt Ltd. A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022.
Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.

Per Ntt Ltd ci ha risposto il Country Managing Director in Italia, Emanuele Balistreri

Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?

L’accelerazione della trasformazione digitale di questi ultimi due anni ha ricevuto un’ulteriore spinta grazie alle opportunità rese possibili oggi dal PNRR. Come fornitore globale di soluzioni tecnologiche e di business, l’innovazione tecnologica, le nuove modalità di lavoro ibride, la sanità digitale, l’Industry 4.0, la cybersecurity e la sostenibilità costituiscono i pilastri del nostro core business: in quanto tali sono tutti ambiti che ci vedono coinvolti in prima persona e che, in questo particolare momento storico, necessitano di essere promossi ulteriormente a beneficio di una reale crescita del Sistema Paese, che deve essere sempre più intelligente, connesso e inclusivo.

La tecnologia si rivela, pertanto, un potente alleato a supporto degli individui, delle organizzazioni e della collettività per creare un futuro più interconnesso. Per questo motivo, continueremo a supportare le organizzazioni in questa trasformazione, sostenendo l’innovazione nella sua accezione più ampia del termine, attraverso continui investimenti in Ricerca e Sviluppo e potenziando il nostro framework di Open Innovation contribuendo, così, allo sviluppo di nuovi stili di vita e nuove modalità lavorative. La nostra realtà è essa stessa “Innovazione”, che vogliamo diffondere attraverso il lavoro delle nostre persone, sia internamente con il nostro Inner-Sourcing sia esternamente con il nostro Co-Innovation, e avvalendoci dell’importante cooperazione con il nostro importante ecosistema di vendor e partner.

Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?

Le continue minacce, sempre più mirate e sofisticate, a danno dei settori di servizi essenziali e che sfruttano le vulnerabilità emerse con le nuove modalità di lavoro ibride, ci vedono impegnati in prima linea per diffondere la cultura basata sui concetti di zero-trust, cyber resilienza e un approccio olistico secure-by-design, necessari per rispondere proattivamente e per prevenire le attuali minacce.

Il segnale positivo del Governo, con l’istituzione dell’Agenzia per la Cybersecurity, ha dato ulteriore impulso alle organizzazioni nell’assegnare priorità alle proprie strategie di cybersecurity e, al contempo, ci consente di creare sinergie tra pubblico e privato e una più ampia cooperazione e co-innovazione con tutti i soggetti interessati per far sì che la sicurezza venga considerata sempre di più come una funzione centrale del business alla base di una reale trasformazione digitale.

Se ben radicata, la maggiore consapevolezza dei rischi informatici a cui si può essere esposti, e la conseguente pianificazione e messa in atto di alcuni principi base di cybersecurity, mettono le aziende nella condizione di sapere gestire, rispondere e ripristinare il loro stato di sicurezza desiderato, in modo rapido.

Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?

E se l’innovazione è stato il propulsore del cambiamento in atto, il cloud, nello specifico, si è conquistato oggi il ruolo di reale abilitatore della trasformazione digitale.

La capacità di adattamento e la velocità con cui le aziende devo rispondere oggi ai mutevoli scenari di mercato, impongono un’agilità e scalabilità che solo il cloud, sia esso privato, pubblico o ibrido, è in grado di offrire. Secondo NTT Ltd. grazie al cloud è possibile accelerare i processi, incoraggiare la collaborazione e fornire soluzioni efficaci per liberare i budget IT a favore della crescita, della trasformazione e dell’innovazione. Il cloud si è dimostrato cruciale per consentire alle tecnologie nuove ed emergenti di promuovere l’agenda dell’innovazione, rendendo così le aziende a prova di futuro.

Anche in questo caso, NTT Ltd. ritiene che il Governo abbia dato un contributo significativo per supportare una più ampia adozione del cloud, soprattutto per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, incentivando una più spinta collaborazione tra pubblico e privato e generando numerose opportunità.

Per fare ciò, le aziende devono essere in grado di comprendere quale sia la modalità cloud più appropriata e in grado di supportare i propri obiettivi di business. Come? Attraverso investimenti infrastrutturali e il coinvolgimento di partner di business a valore, come NTT Ltd., in grado di indirizzare le organizzazioni verso la soluzione più affine alle peculiarità delle diverse realtà.

Dopo il Cop26 si è capito che la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, oramai riguarda non solo tutti i Paesi ma anche tutte le aziende. Qual è la vostra strategia riguardo questi temi?

“Everything is iNTTerconnected”: questo è il nostro motto, sul quale si basa il nostro modo di agire e di fare business. Guidati da questo mantra, abbiamo recentemente reso noto l’impegno a ridurre il nostro impatto ambientale e creare un futuro connesso più sostenibile e inclusivo per tutti. L’obiettivo, infatti, è quello di azzerare le emissioni nocive delle nostre operations entro il 2030, accrescere il nostro portfolio di soluzioni intelligenti per aiutare clienti e partner nella riduzione di 200m tonnellate di emissioni di gas serra (GHG) entro il 2026, e coinvolgere il 50% dei dipendenti in iniziative di conservazione e rigenerazione nelle comunità locali, entro il 2025, per citare alcuni esempi. Inoltre, NTT Ltd. sta spingendo verso il potenziamento della sua divisione Global Data Center – un’operazione che consta di un ampliamento di quasi 600.000 mq in 20 paesi e region – con l’impiego del 100% di energia rinnovabile entro il 2030, come priorità più impellente.

Le iniziative sono tante: siamo “Business Avenger” delle Nazioni Unite e, con altre realtà internazionali, ci siamo impegnati a contribuire al raggiungimento dei “Sustainability Goal” entro il 2030. Sempre con le United Nations, abbiamo aderito alla campagna “Race to Zero” e al “Business Ambition Pledge for 1,5°C” e all’impegno nell’iniziativa “Science Based Targets” (SBTi). Questi progetti vengono considerati come gold standard nelle azioni aziendali per il clima, in quanto supportano le organizzazioni che si impegnano a raggiungere obiettivi ambiziosi per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C ed evitare il peggioramento degli effetti del cambiamento climatico.

Il nostro framework strategico è orientato ad accelerare i cambiamenti sostenibili e trasformativi attraverso tre pilastri interconnessi: Connected Planet, Connected Economy e Connected Communities.

I nostri investimenti in tecnologia, persone e programmi continueranno fino a quando non potremo considerare raggiunti questi sfidanti obiettivi.

L’idea ICT del 2022

Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?

Le evidenze del Managed Services Report 2021 di Ntt Ltd. riportano che il 92% dei CIO coinvolti riconosce la crucialità della scelta di un corretto Service Provider come abilitatore di una strategia tecnologica e di business di successo.

Questo è ancora più vero se prendiamo in considerazione il tessuto economico italiano, caratterizzato da PMI, dove l’obiettivo ultimo è quello di efficientare e utilizzare al meglio le risorse disponibili. Molto spesso incontriamo aziende che affrontano lo scoglio di risorse limitate ed utilizzate per gestire processi importanti per il loro corretto funzionamento, ma che apportano un basso valore aggiunto in termini di vantaggio competitivo. In questa logica, ritengo che l’esternalizzazione della gestione infrastrutturale e dei processi non core tramite l’utilizzo di un Service Provider rappresenti la scelta vincente per permettere ai team aziendali di focalizzarsi su attività business critical e ad alto valore aggiunto.

Un approccio consulenziale e olistico, la capacità di comprensione delle esigenze di business e tecnologiche e la competenza nell’indirizzarle attraverso soluzioni concrete, rappresentano quel valore che un Service Provider può aggiungere.

Le tecnologie emergenti, la capacità di automatizzare e di implementare innovazione sono tra le strategie chiave per indirizzare la domanda sempre crescente di resilienza e agilità. In questo contesto di crescente complessità, di nuovo, il ruolo di un fornitore di servizi esterni diventa la chiave per demandare la gestione dell’infrastruttura IT e focalizzarsi sugli obiettivi aziendali. Tale approccio consente, da un lato, di poter sostenere gli obiettivi dell’intera organizzazione, e non solo quelli dell’IT; dall’altro, grazie alle competenze tecniche e strategiche che un Service Provider può fornire, di alleggerire la pressione dei team IT nella gestione di ambienti ibridi e complessi, rifocalizzando le risorse su attività core, per creare un’efficace innovazione, che è il vero elemento di differenziazione competitiva.

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