I sistemi di storage midrange di Emc sono stati riprogettati sul tema della virtualizzazione.
Emc ha rilasciato i nuovi sistemi di storage midrange Clariion Cx4, caratterizzati da una nuova architettura ottimizzata per Vmware e altri ambienti di server virtuale e progettata per incorporare le ultime tecnologie in materia di connettività, potenza di elaborazione, thin provisioning e sicurezza.
La serie Cx4 è l’ultima generazione della famiglia di sistemi di storage di rete midrange e, si legge in una nota, include fino a due volte le prestazioni, la capacità, la memoria e il numero di Lun (Logical Unit Number) rispetto alle generazioni precedenti, che consentono il supporto di più livelli di servizio applicativi in un solo array. Questo è possibile grazie all’ambiente operativo di storage a 64 bit Clariion Flare, che utilizza processori Intel multi-core che e raddoppiano la scalabilità del sistema.
I Cx4 possono anche supportare le connessioni Fibre Channel a doppio protocollo e le connessioni iScsi con espansione online. La tecnologia UltraFlex consente di incorporare le future tecnologie di connettività, come il Fibre Channel a 8Gb/s, iScsi a 10Gb/s e FCoE (Fibre Channel over Ethernet) e aiuta a estendere la flessibilità degli ambienti Vmware con l’aggiunta dinamica di porte I/O all’infrastruttura virtuale.
Dispongono anche di dischi flash a stato solido, dichiarati 30 volte più veloci rispetto alle unità tradizionali, e in grado di garantire tempi di risposta inferiori al millisecondo a parità di operazioni (Iops).
Le funzionalità di virtual provisioning puntano a migliorare l’utilizzo del sistema e semplificano il provisioning dello storage consentendo agli amministratori di presentare un’applicazione con capacità superiore rispetto a quella fisicamente allocata. La capacità può essere allocata sia per i server fisici che per quelli virtualizzati attraverso Vmware o altre tecnologie di virtualizzazione, mentre le funzionalità di monitoraggio e gli avvisi automatici consentono l’espansione online dei pool di archiviazione.
Presenti anche funzionalità di spin-down dell’unità disco, che mettono automaticamente in modalità sleep le unità inattive e le attivano su richiesta per risparmiare energia.
Il design di raffreddamento adattabile e il supporto per le nuove unità disco Sata da 1 Terabyte a basso consumo puntano a ottimizzare l’efficienza energetica: le nuove unità a basso consumo, che girano a una velocità inferiore, usano il 32% in meno di energia per tTerabyte rispetto alle unità Sata tradizionali.
L’integrazione con Vmware Site Recovery Manager serve a dare una soluzione per il disaster recovery di Vmware e l’integrazione con la piattaforma Rsa enVision a fornire un approccio automatizzato alla gestione dei dati degli eventi, per ottimizzare la sicurezza di un’organizzazione e per semplificare la conformità.
La serie è composta da quattro modelli: Cx4-120, contenente fino a 120 unità disco per una capacità totale di 120 Tb, 6 Gb di memoria di sistema e fino a 12 porte Fibre Channel e/o 8 porte iScsi; Cx4-240, contenente fino a 240 unità disco per una capacità totale di 231 Tb, 8 Gb di memoria di sistema e fino a 12 porte Fibre Channel e/o 12 porte iScsi; Cx4-480, contenente fino a 480 unità disco, inclusi dischi a stato solido, per una capacità totale di 471 Tb, 16 Gb di memoria di sistema e fino a 16 porte Fibre Channel e/o 12 porte iScsi; Cx4-960, contenente fino a 960 unità disco, inclusi dischi a stato solido, per una capacità totale di 951 Tb, 32 Gb di memoria di sistema e fino a 24 porte Fibre Channel e/o 16 porte iScsi.