Ibm ha in mente un rinnovo della propria offerta basata su piattaforma iSeries, destinata a sparigliare i giochi nel campo dei gestionali per le Pmi. I ruoli chiave assegnati alle verticalizzazioni dei partner e a WebSphere.
Le applicazioni gestionali create da Ibm per dare senso e anima pratica agli As/400 stanno vivendo una fase di sistemazione che proietterà vecchi e nuovi utenti nel rutilante mondo del Web. Si perché quello che mancava, strano a dirsi, ai gestionali per i mini Ibm era proprio il legame con l’e-business così come molti se lo immaginano: e-mail, browsing dei moduli gestionali, Scm, Crm, intranet ed extranet, insomma. Il tutto in casa dell’azienda che l’e-business, se non l’ha inventato, poco ci manca. Le Acg, ovvero le soluzioni gestionali 100% made in Italy, usate da 14mila clienti del modulo base (tutti pressoché appartenenti al comparto Pmi), 400 dei quali acquisiti lo scorso anno, rappresentano per Ibm un grande segno di continuità con la propria tradizione. Continuità, però, che deve rinnovarsi per tenere il passo con le esigenze del mercato (e quelle degli azionisti). Così, accantonata la convinzione che le Pmi siano aziende affezionate morbosamente agli schermi verdi delle emulazioni 5250, ecco arrivare il browser Web come interfaccia di consultazione. Un browser che beneficia dei servizi Web della piattaforma WebSphere, a cui spetta il compito di mediare, da buon middleware, tra client, server, database, applicazioni legacy e verticali. Queste ultime, create dai business partner Ibm, sono censite in numero di 140 e, a breve, saranno parte integrante dell’architettura proposta da Ibm, insieme a 300 innovazioni modulari che Big Blue confida di rilasciare, in tre tranche, nel giro di un anno. Queste, se vogliamo, sono il cuore tecnologico della new wave delle Acg, e trattano argomenti come le query, l’e-mail dei dati gestionali, la gestione di attachment, i link agli Url. Fra queste, da settembre, ci sarà un’intera libreria di oggetti di business pronti a essere integrati con le applicazioni vecchie e nuove che girano sopra il modulo base delle Acg su piattaforma iSeries. Si tratta di oggetti che possono essere scritti in qualunque linguaggio, dall’Rpg al C++, da Cobol a Java, e che insieme possono creare applicazioni pratiche, come il calcolo della partita Iva o il ritorno del fido di un cliente. Praticamente, gli utenti che già dispongono di Acg installate e funzionanti, possono, tramite i servizi del centro di competenza di Big Blue, mediati dai business partner Ibm da cui hanno comprato le applicazioni, portare sotto le servlet e le Java Server page gestite da WebSphere, il proprio gestionale. Tutta l’operazione di Webfacing, dicono in Ibm, la si fa con pochi giorni di lavoro comune. La Pmi che non è ancora utente Ibm si troverà di fronte un pacchetto d’ingresso (iSeries, più Acg, più WebSphere) che dovrebbe, con l’arma del prezzo contenuto, ma più che altro con quella della soluzione completa, riuscire a persuaderlo. Questa, almeno, è l’idea con cui Big Blue intende rafforzare uno spazio di mercato, quello della piccola e media impresa, che già ben presidia, dato che le porta la metà delle entrate italiane.