Nuove parole nel vocabolario Web service

Il W3C ha ratificato tre standard che mirano a migliorare le prestazioni. L’Oasis, intanto, sta discutendo le nuove regole Uddi.

Il set di specifiche che ruota attorno al mondo dei Web service sta ricevendo in questi giorni nuovi impulsi, grazie all’azione dei principali enti che si occupano della ratifica degli standard.


Il W3C (World Wide Web Consortium) ha rilasciato tre “raccomandazioni” di utilizzo relative ad altrettanti protocolli che migliorano le prestazioni e l’efficienza dei servizi Web. Si inseriscono tutte nel contenitore delle specifiche Soap 1.2 e mirano a fornire un metodo standard per la trasmissione alle applicazioni di file e dati binari di grandi dimensioni.


La prima, chiamata Xop (Xml-binary Optimizated Packaging), fornisce lo schema per l’inclusione in un unico package di dati binari insieme con i documenti Xml. Xop opera a livello dell’information set di Xml e consente alle applicazioni di ridurre lo spazio da dedicare allo storage del dato e di consumare meno banda per la sua trasmissione.


Si basa su Xop la seconda specifica ratificata dal W3C, Mtom (Message Transformation Optimization Mechanism), che si occupa di ottimizzare la trasmissione dei messaggi Soap, rendendola più veloce.


La terza “raccomandazione” è siglata RrShb (Resource representation Soap header block) e indirizza anch’essa il lato prestazionale, consentendo ai contenitori di messaggi Soap di accedere a versioni dei contenuti residenti nella cache. Si velocizza, in questo modo, l’accesso nel caso vi siano problemi di banda o di dimensioni del dato.


Commenti positivi arrivano dall’industria It circa le nuove ratifiche del W3C: già si sa, per esempio, che Microsoft ha intenzione di implementare il supporto di Mtom in tutta la gamma di prodotti basata su Xml.


Anche l’Oasis (Organization for the Advancement of Structured Information Standards) sfa facendo sentire in questo periodo la propria voce, apprestandosi a emettere il voto definitivo per l’ultima versione (la 3.0.2) di Uddi (Universal Description, Discovery and Integration). Le consultazioni per la definizione finale delle specifiche dovrebbero concludersi entro la fine del mese.


Il lungo lavoro dell’Oasis si è concentrato sull’introduzione di caratteristiche pertinenti il mondo enterprise. In particolare, è stata valutata la possibilità di definire proprie chiavi di classificazione e sono state introdotte funzioni di supporto per il change management e per l’integrità dei dati; tra queste figura il supporto della firma digitale.

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