Il World Wide Web Consortium ha rilasciato la versione 1.1 di eXtensible markup language, che si propone di risolvere i problemi della 1.0, e gli aggiornamenti di altre specifiche dedicate ai Web service.
Il World Wide Web Consortium (W3C) ha rilasciato la versione 1.1 di Xml, che è, allo stato attuale, nella penultima fase dei processi di raccomandazione. Xml, o eXtensible markup language, è ormai una sintassi ampiamente adottata per la creazione di documenti che sono più facilmente leggibili dai computer. È divenuta parte centrale dei nuovi trend di sviluppo software chiamati servizi Web, che sono supportati da Ibm, Microsoft e moltri altri produttori di software. La revisione di Xml arriva sul mercato con un trio di cambiamenti, dal trattamento della specifica di Unicode, standard globale in aumento per la rappresentazione dei caratteri nei test computerizzati. Accanto alla revisione di Unicode c’è un cambiamento di cui beneficieranno gli utenti dei sistemi mainframe di Ibm. L’idea che qualche membro del W3C sia più uguale di altri, non è nuova. Microsoft, in particolare, ha superato le critiche che la vedevano esercitare un’influenza sproporzionata nelle decisioni del consorzio. Xml 1.1, conosciuto in precedenza come Xml Blueberry, è stato proposto come il tentativo pratico di migliorare una tecnologia che, attualmente, pone significativi problemi agli utenti di Ibm. Il problema specifico di Ibm, che Xml 1.1 dichiara di risolvere, è di realizzare un carattere speciale che designa i mainframe Ibm alla fine della linea di testo. Xml 1.0 copriva questo carattere, ma la versione 1.1 potrebbe riconoscerlo. Tra le altre novità del consorzio W3C, l’aggiornamento della pubblicazione Web Service Architecture Requirement e il secondo lavoro del Voice Browser Call Control, Call Control eXtensible Markup Language (CcXml), versione 1.0.