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Nuovi Mac mini M4: tre cose che ci piacciono e tre che ci convincono meno

La nuova famiglia di Mac mini, recentemente annunciata da Apple e in procinto di arrivare sugli scaffali – come si diceva una volta –, ha suscitato sin da subito impressioni molto positive, grazie alla performance e all’efficienza dei chip M4 e M4 Pro di nuova generazione e al design sorprendentemente compatto.

Ma – per citare un altro consueto modo di dire – la perfezione non è di questo mondo e, accanto a tanti indubbi miglioramenti di quest’ultima generazione del più piccolo tra i Mac desktop, ci sono anche caratteristiche che lasciano spazio a critiche o quanto meno a dubbi,

Vediamo allora sia le “meraviglie” sia gli aspetti che – dal nostro punto di vista – potrebbero essere ulteriormente migliorati.

Cosa ci piace del nuovo Mac mini

Design

Mac mini M4I rumor sono stati confermati: se non proprio delle dimensioni di una Apple TV (il modello Apple TV 4K attualmente in catalogo misura 9,3 cm per lato, per un’altezza di 3,1 cm), il nuovo Mac mini è molto più compatto dei suoi predecessori e presenta un form factor che effettivamente è più vicino a quello della Apple TV, di quanto non lo sia alle precedenti generazioni di Mac mini.

In larghezza e profondità il nuovo Mac mini misura 12,7 cm, contro i 19,7 cm del modello del 2023. Di contro, il nuovo modello è più alto solo di circa un centimetro e mezzo (5 cm rispetto ai 3,58 cm della precedente generazione). Il nuovo modello presenta un volume complessivo di circa il 58% rispetto al precedente e occupa solo (all’incirca) il 42% della superficie d’appoggio. In pratica, occupa meno della metà dello spazio sulla superficie della postazione di lavoro (e poco più in termini di volume complessivo), con solo un centimetro e mezzo in più in altezza, che di solito è la dimensione che ha meno impatto sugli ingombri sulla scrivania.

E anche il peso (già prima non eccessivo) è stato ridotto di una percentuale significativa: ora è solo di 0,67 kg per il modello con chip M4 e 0,73 kg per quello con M4 Pro (contro 1,18 kg e 1,28 kg per il modello del 2023, rispettivamente con M2 e M2 Pro). Insomma, anche se, chiaramente, non si tratta di un portatile nel senso pieno del termine, diventa ancora più agevole trasportare il Mac mini in una borsa o in uno zainetto, per chi ne ha l’esigenza.

M4Un capolavoro di progettazione da parte di Apple, considerando che all’interno c’è un chip ancora più potente. Ciò è stato possibile grazie alla migliorata efficienza energetica dei chip della generazione M4, abbinata alla architettura termica che è stata riprogettata dagli ingegneri di Cupertino per consentire ai processori di operare in tutta la loro potenza nel poco spazio dei nuovi Mac mini.

E, dal nostro punto di vista, accogliamo positivamente anche il fatto che Apple abbia reso in qualche modo più flessibili i dettami estetici improntati alla massima pulizia estetica e all’assoluto minimalismo, e abbia deciso di inserire – per la prima volta – porte di connessione anche sul pannello anteriore del Mac mini, in modo che siano più agevolmente accessibili da parte dell’utente per i collegamenti al volo di dispositivi che non devono rimanere costantemente connessi al computer. Sul frontale troviamo infatti due porte USB-C che supportano USB 3 (fino a 10 Gbps) e il mini-jack per le cuffie da 3,5 mm.

Mac mini M4Ciliegina sulla torta: il nuovo Mac mini è il primo Mac a impatto neutro, grazie alla elevata percentuale di materiali riciclati utilizzati, alle fonti di elettricità rinnovabile usate per la produzione, al nuovo packaging ora interamente basato su fibre e per le compensazioni con carbon credit. A questo proposito Apple peraltro sottolinea che la quantità di emissioni residue che viene compensata è piccola e che i carbon credit sono di alta qualità, di progetti che salvaguardano la natura.

Prestazioni

È ancora presto per parlare in modo conclusivo della performance dei chip M4 e M4 Pro in confronto alle precedenti generazioni, e nello specifico di come si comportano “su strada” i nuovi Mac mini. Per ora abbiamo a disposizione solo i dati condivisi da Apple e sarà opportuno attendere una maggiore quantità e varietà di benchmark di terze parti, in varie configurazioni e in diversi ambiti d’utilizzo. Comunque, al di là di queste premesse, c’è da considerare che con i chip M4 il nuovo Mac mini fa un salto di due generazioni di silicio Apple.

Guardando le specifiche e le misurazioni fornite dalla società di Cupertino, questa nuova generazione potrebbe avere le potenzialità per affermarsi come l’upgrade più significativo dell’architettura Apple Silicon dalla sua prima introduzione, in termini di rapporto tra efficienza energetica e prestazioni. Ma, come detto, una valutazione definitiva – o almeno più solida – potrà essere fatta solo quando avremo più dati concreti da confrontare.

M4 ProDi certo, c’è una grande aspettativa su questi chip in ogni ambito di utilizzo, dalla intelligenza artificiale e la ricerca scientifica, ai task della produzione creativa in campo video, foto e audio, fino al gaming. Soprattutto, in ambito professionale, per la versione M4 Pro. Quindi: basandoci solo “sulla carta”, c’è quella che potremmo definire una “attesa con ottimismo”, aspettando più dati e fatti concreti per poter confermare l’entusiasmo o – speriamo di no – doverlo ridimensionare.

Prezzo

Non accade spesso di mettere il costo tra i motivi di entusiasmo di un prodotto Apple, diciamolo francamente. E in realtà anche in questo caso il prezzo potrebbe andare sia tra le cose che ci piacciono che tra quelle che non incontrano il nostro più pieno gradimento. Vediamo perché.

Alla sua introduzione all’inizio del 2023, Apple ha lanciato il Mac mini con chip M2 a un prezzo a partire da 729 euro, e il Mac mini con chip M2 Pro a un prezzo a partire da 1.579 euro. Il nuovo Mac mini con chip M4 ha lo stesso prezzo di partenza del modello di inizio 2023: 729 euro. E c’è da considerare anche che, oltre al nuovo design e ai processori di nuova generazione, l’ultimo modello parte da 16 GB di memoria unificata anche nella configurazione di base, mentre il Mac mini 2023 partiva con 8 GB. Ciò rende a nostro avviso il nuovo Mac mini di base una delle macchine più vantaggiose in termini di rapporto tra costo e prestazioni/dotazione dell’intero catalogo Mac di Apple, se le sue caratteristiche soddisfano le esigenze di computing.

Invece, il nuovo Mac mini con chip M4 Pro ha un prezzo di partenza di 1.679 euro. Quindi è aumentato di cento euro rispetto al suo corrispettivo della precedente generazione e ha aumentato la forbice che lo separa dal modello base con chip M4. Si alza dunque la soglia di ingresso per accedere alla maggiore potenza della versione Pro del chip e la cifra assume una proporzione ben diversa rispetto alla configurazione di base.

Poi, c’è sempre il problema – da noi spesso sottolineato anche in passato – che non appena si sale di configurazione o la si personalizza, magari per un upgrade della memoria o dello storage, i costi si alzano in maniera veloce e ripida. Ad esempio, è vero che ora la configurazione base offre 16 GB di memoria, ma, se volessimo portare il quantitativo a 24 GB (quindi solo 8 GB in più), dovremmo aggiungere ulteriori 230 euro al prezzo d’acquisto. E ci vorrebbero 230 euro in più anche per portare i 256 GB di storage di base (di più su questo più avanti) a 512 GB, upgrade che supponiamo molti utenti potrebbero avere la necessità o il desiderio di fare.

Nuovo Mac mini, cosa ci piace di meno

Archiviazione

Ci agganciamo all’ultimo punto che abbiamo trattato per parlare di archiviazione. Ora che finalmente Apple ha eliminato la dotazione di 8 GB di memoria unificata dal suo intero catalogo Mac (visto che anche i MacBook Air, oltre a tutti i Mac nuovi, partono ora da almeno 16 GB), non vorremmo dover aspettare anni per vedere almeno 512 GB (ma anche 1 TB, nelle configurazioni più elevate) di base in ogni Mac.

Anche se forse in maniera meno evidente rispetto agli 8 GB di memoria, considerando le attuali dimensioni medie di software (incluso lo stesso sistema operativo) e documenti digitali, 256 GB di spazio di storage per un computer desktop iniziano a sembrarci anacronistici, anche se in un form factor compatto e con molte opzioni di connessione di unità esterne. E anche se siamo nell’era del cloud.

Networking

Se nelle connessioni fisiche ci sono diversi aggiornamenti rispetto alla generazione precedente (tra cui le porte frontali sempre a portata di mano e il supporto Thunderbolt 5 nel modello con M4 Pro), nella connettività wireless il nuovo Mac mini rimane fermo al Wi‑Fi 6E e alla Gigabit Ethernet.

Nel caso della Gigabit Ethernet di serie, tra le opzioni di configurazione possiamo fare l’upgrade alla 10Gb Ethernet, con un sovrapprezzo di 115 euro.  Questa scelta da parte di Apple ci sembra ragionevole per mantenere più basso il prezzo d’ingresso del Mac mini di base, la cui utenza potrebbe per la maggior parte non avere alcuna esigenza di una 10GB. Nel caso del Mac mini con M4 Pro, sia per il costo della macchina sia per il target potenzialmente professionale, ci sembra invece che una connettività di rete cablata più veloce sarebbe stata accolta volentieri nella dotazione di serie.

Per quanto riguarda il networking wireless, non c’è traccia del Wi-Fi 7, nonostante il nuovo standard sia stato inserito da Apple negli iPhone 16. Al momento probabilmente non fa molta differenza, ma in ottica di longevità del Mac, soprattutto se si sceglie una configurazione che richiede un certo investimento, ci sembra una scelta discutibile.

Mac mini M4Tasto accensione

Abbiamo molto elogiato il design del nuovo Mac mini, ci rimane solo un interrogativo: come mai la scelta del tasto di accensione nella parte inferiore. Poi magari, nell’utilizzo quotidiano, sarà ininfluente, o addirittura efficace, ma il dubbio che possa risultare scomodo al momento ce l’abbiamo.

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