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Nuovi MacBook Pro: 14 cose importanti da sapere

Se vi piacciono i nuovi MacBook Pro con la Touch Bar avrete esaminato con attenzione il keynote di Apple e le varie note tecniche di cui si sta popolando il web. Passato il primo entusiasmo, i vari utenti di nuovi Mac stanno scoprendo alcuni dettagli interessanti, o anche solo curiosi, sul loro funzionamento. Ecco i principali.

I nuovi MacBook Pro seguono l’esempio del MacBook e non hanno la Mela retroilluminata. È solo “metal on metal” di colore diverso e lucida.

Altra perdita, sempre in linea con i MacBook: nella confezione dei nuovi portatili c’è solo l’alimentatore, non più anche la prolunga che ora va acquistata a parte.

Terza perdita, di cui però non molti sentiranno la mancanza: non c’è più il “bong” di avvio del computer. Lo startup è completamente silenzioso anche per adattarsi a una nuova funzione: l’avvio automatico quando si solleva lo schermo chiuso. Si noti: l’avvio da zero, non il ripristino (che c’era già). Sollevando il display di un MacBook Pro spento, questo si accende velocemente senza fare nessun suono.

I nuovi MacBook Pro con Touch Bar integrano tutti quattro porte USB-C con Thunderbolt 3, ma nel modello da 13 pollici le due porte sul lato destro funzionano a banda ridotta. Le periferiche che richiedono maggiore banda vanno quindi collegate alle porte del lato sinistro.

Il nuovo MacBook Pro da 13 pollici "base" smontato da OWC
Il nuovo MacBook Pro da 13 pollici “base” smontato da OWC

I nuovi MacBook Pro non vanno oltre i 16 GB di RAM per una scelta precisa di Apple. Superare questa soglia, è stato spiegato, avrebbe richiesto un sistema diverso per la gestione della memoria, che avrebbe impattato negativamente sull’autonomia dei portatili.

Apple non permette di aprire un Mac e sostituirne i componenti, operazione che tra l’altro non ha nemmeno senso in quasi tutti i Mac recenti perché i componenti stessi sono saldati alla scheda madre o comunque impossibili da sostituire senza danneggiare il Mac. Fa eccezione proprio il nuovo MacBook Pro da 13 pollici senza Touch Bar, la cui unità SSD non è saldata ma collegata al resto del Mac con un normale connettore. Sostituirla con un modello diverso quasi certamente viola la garanzia, ma è possibile.

Nuovi MacBook Pro, la Touch Bar

Molte delle novità scoperte in queste ore riguardano ovviamente la Touch Bar. Lato hardware è interessante notare che per molti versi la Touch Bar è una specie di Apple Watch di forma molto curiosa. È un pannello OLED touch pilotato in buona parte da un processore specifico denominato T1, che è equivalente al processore S2 dell’attuale Apple Watch accoppiato però a una parte dedicata alla gestione sicura delle informazioni di autenticazione via Touch ID. Dopo aver esaminato il funzionamento della Touch Bar, molti osservatori ritengono che prima o poi Apple lo estenderà a tutta la tastiera seguendo lo stesso approccio del chip dedicato.

I tasti funzione non sono scomparsi del tutto: premendo e tenendo premuto il tasto Fn della tastiera, essi riappaiono in versione touch sulla barra, compreso il tasto Esc la cui mancanza sta mettendo in subbuglio gli sviluppatori. Se però si vuole un tasto Esc fisico è meglio rimapparlo con una nuova scorciatoia da tastiera.

La Touch Bar in PowerPoint
La Touch Bar in PowerPoint

I tasti funzione inoltre appaiono come di consueto quando un Mac esegue Windows usando Boot Camp. In modalità di “vero Windows” d’altronde non sarebbe possibile mostrare i tasti funzione in altra maniera. Questo elemento è una delle dimostrazioni che la Touch Bar si “gestisce” autonomamente anche senza macOS attivo.

L’intensità della retroilluminazione della Touch Bar si adatta all’ambiente e segue quella della tastiera, quindi sarà meno intensa in ambienti meno illuminati.

L’area utilizzabile per gli sviluppatori è di 2.170 pixel per 60, pari a 1.085 x 30 punti data la risoluzione Retina della barra. I 128 pixel più a sinistra sono dedicati a un “tasto di sistema” che dipende dal contesto e che spesso sarà Esc. L’area gestibile per l’applicazione è tutto il resto, tenendo presente che va divisa in un’area effettivamente libera di al minimo 1.370 pixel e una con pulsanti di controllo di sistema (volume, Siri…) la cui estensione varia secondo le preferenze dell’utente.

Le gesture previste per la Touch Bar sono di quattro tipi: tocco singolo, tocco tenendo premuto, swipe orizzontale, multitouch. Quest’ultimo tipo di interazione è sconsigliato da Apple perché scomodo.

Molte software house stanno annunciando il supporto alla Touch Bar, che si adatterà a mostrare comandi e opzioni contestuali per diverse applicazioni. Tra queste anche Microsoft, che ha spiegato in dettaglio come la Touch Bar comprenderà alcuni comandi legati agli stili in Word, la grafica in PowerPoint, le formule in Excel e la composizione delle mail in Outlook.

Tra le applicazioni aggiornate per supportare la Touch Bar ci sono ovviamente in prima linea quelle di Apple: sono pronte le nuove versioni di Xcode, iMovie, Pages, Numbers, Keynote e GarageBand. Tutte adottano in vario modo la barra OLED come interfaccia di controllo.

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