Quella che è stata definita come la più rivoluzionaria tecnologia di I/O stenta a decollare. Intel in testa, i sostenitori la spingono ma Gigabit/Ethernet e iScsi si fanno sempre più aggressive e comnpetitive
L’Intel Developer Forum appena conclusosi è stata l’occasione per le aziende
di dimostrare in che modo sta procedendo il supporto di Infiniband, ossia di
quella che è proposta come la più rivoluzionaria tra le tecnologie di
input/output. Infatti, lo ricordiamo, dovrebbe consentire un transfer rate sino
a 30 Gb al secondo con molteplici tipi di protocollo. Alla manifestazione, una
ventina di costruttori, tra cui Adaptec, Banderacom, Infinicom, Mellonox e
Voltaire, ha mostrato i propri prodotti Infiniband che troveranno posto
all’interno di sistemi realizzati da aziende del calibro di Ibm, Emc e Dell.
All’Idf Intel ha annunciato la disponibilità di Dta (Device Test Agent), un
insieme di specifiche volte a consentire ai costruttori di sistemi
Infiniband-ready di testare le proprie macchine in situazioni reali, avvalendosi
di applicazioni attuali e lavorando in congiunzione con sistemi di altri
vendor.
Come si vede, i sostenitori di Infiniband spingono sull’acceleratore ma gli
esperti frenano gli entusiasmi. Il successo della nuova tecnologia, dicono,
dipenderà da quanto saprà essere convincente con gli It manager e quindi da
quanto saprà oscurare le potenzialità di iScsi e Gigabit/Ethernet. Non
dimentichiamo, infatti, che queste due tecnologie sono più semplici da gestire
e, in più, stanno incrementando molto rapidamente il proprio livello di
performance, anche se, bisogna ammetterlo, al prezzo di un aumento del carico di
lavoro per la Cpu.
Molto probabilmente, sostengono gli esperti, tutto si deciderà nei prossimi
due anni. E il futuro di Infiniband potrebbe non essere davvero roseo si
l’accoppiata iScsi e Tcp/Ip dimostrerà di poter offrire prestazioni
interessanti.