Benjamin Jolivet, Country Manager di Nutanix Italia, spiega perché, per avere successo con l’IA generativa, le aziende dovranno disporre della giusta infrastruttura, governance e cultura,
È evidente che l’IA generativa porterà un miglioramento sostanziale delle tecnologie utilizzate nelle aziende. Per i top manager aziendali (CxO) in ambito tecnologico ciò rappresenta sia una sfida che un’opportunità. Per trarre vantaggio dall’Intelligenza Artificiale (IA), le aziende hanno bisogno di un’infrastruttura tecnologica adeguata allo scopo, di una nuova cultura, di una governance – soprattutto per quanto riguarda i dati – e di un nuovo approccio alla tecnologia.
Il grande interesse per l’IA ha portato i leader tecnologici ad essere ancora una volta sotto i riflettori. I CxO in ambito tecnologico hanno il compito di favorire l’adozione dell’IA in tutta l’azienda; uno studio di Vanson Bourne condotto per Nutanix, rileva che il 90% delle aziende ha fatto dell’IA una priorità e gli analisti di Gartner hanno recentemente dichiarato, in occasione del loro evento Symposium, che il 51% dei CEO si aspetta che il CIO guidi la propria strategia di IA. I CxO in ambito tecnologico hanno la responsabilità di garantire il successo dell’IA.
Per conseguire tale successo i CxO devono valutare e implementare l’IA laddove farà la differenza nelle attività tipiche dell’azienda, ma anche in quei casi in cui l’IA potrebbe trasformare completamente l’azienda. L’IA, pertanto, avrà un duplice effetto: accelererà l’automazione delle attività quotidiane, riducendo la quantità di compiti manuali e ripetitivi – e tipicamente non a valore aggiunto – svolti da membri qualificati del team.
Ma l’IA è più di uno strumento di automazione, come si è già visto, grazie alla sua capacità di diagnosticare malattie da grandi insiemi di dati, di prevedere onde anomale che possono affondare le navi o di comunicare a livello umano; l’IA creerà nuovi modelli di business.
Su cosa dovranno concentrarsi dunque i CxO?
1. L’IA ha bisogno di un’infrastruttura
Solo le aziende che dispongono di un’infrastruttura tecnologica adeguata beneficeranno di tali opportunità. Sempre secondo lo studio Nutanix, molte aziende non hanno ancora definito quale sia l’ambiente tecnologico più adatto a gestire le diverse parti di un processo e di un carico di lavoro di IA. Parte di questa sfida è rappresentata dal fatto che devono ancora decidere quali applicazioni di IA siano più adatte al loro business e al loro settore. Ciò è comprensibile, poiché il ritmo di sviluppo è rapido e il GPT5 è già all’orizzonte.
Come è avvenuto per il mobile e il cloud computing, l’IA innescherà un processo di rinnovamento delle infrastrutture tecnologiche. Per ottenere valore dall’IA, le aziende avranno bisogno di un ambiente di dati interconnesso. Non sorprende quindi che più della metà dei CxO dichiari di dover migliorare le capacità di trasferimento dei dati tra ambienti multi-cloud, data center ed edge computing. Lo stesso studio rileva che la maggior parte dei CxO non è in grado di definire il piano di modernizzazione dell’infrastruttura necessario per supportare i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale.
Attualmente, oltre la metà (63%) delle aziende sta implementando l’IA su macchine virtuali mentre il 62% in un ambiente di container. Gli investimenti e il rinnovamento dell’infrastruttura tecnologica diventeranno un progetto continuativo e a lungo termine per i leader tecnologici, al fine di soddisfare le aspettative degli utilizzatori dell’IA. Lo studio Nutanix ha rilevato che l’85% delle aziende prevede di intensificare il processo di ammodernamento dell’infrastruttura nei prossimi uno-tre anni per supportare le iniziative di IA. L’84% prevede di ampliare l’organico dei team di data engineering e data science.
Questo percorso verso aziende ottimizzate per l’IA non esclude che i CxO in ambito tecnologico debbano essere attenti al budget. Il 90% dei CxO si aspetta un aumento dei costi IT e, in particolare, del cloud come conseguenza diretta dell’implementazione dell’IA.
2. Governance
Chiamati a cogliere le opportunità dell’IA, i CxO responsabili della tecnologia sono altresì preoccupati per le implicazioni che ciò potrebbe comportare. La maggior parte (90%) è preoccupata per la sicurezza, la governance e la qualità dei dati.
Se le aziende non hanno ancora un’adeguata governance dei dati, rischiano di perdere le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Il Digital Leadership Report di Nash Squared, rivela che solo un digital leader su quattro è davvero efficace nell’utilizzare le informazioni provenienti dall’analisi dei dati e sottolinea che molte aziende hanno ancora problemi a definire una strategia di base per i dati.
I CxO in ambito tecnologico affermano che nei prossimi due anni le sfide di governance della modellazione e della sicurezza dei dati saranno tra le loro priorità. Oltre la metà (51%) afferma che la protezione dei dati e il disaster recovery entreranno a far parte dei loro piani di governance dell’AI. Questo dato è in linea con i risultati del Digital Leadership Report, secondo cui il 36% dei CxO è preoccupato che la privacy dei dati venga compromessa dalle implementazioni di IA generativa. Un quarto dei CxO è anche preoccupato per le possibili interpretazioni errate dei dati, che potrebbero avere un impatto sui clienti e, quindi, sul valore del brand dell’azienda.
Alla luce di queste sfide, non sorprende che i CxO in ambito tecnologico optino per Large Language Models (LLM) precostituiti. Questi modelli, forniti da provider affidabili, tra cui AWS, consentiranno ai CxO di velocizzare l’immissione sul mercato delle soluzioni di IA e forniranno soluzioni per incrementare l’utilizzo delle risorse esistenti.
3. Cambio culturale
“La tecnologia è la parte più facile” è una frase tipica dei CxO, ma la vera sfida per i leader tecnologici e per le loro aziende è il cambiamento culturale: lo stesso varrà per l’IA generativa. Le capacità conversazionali dell’IA generativa la rendono uno strumento semplice da utilizzare ma al tempo stesso un rischio per la sicurezza. I dipendenti possono caricare con facilità proprietà intellettuale o dati dei clienti, esponendo immediatamente l’azienda a rischi normativi e di mercato.
Questa stessa capacità conversazionale inaugurerà un nuovo tipo di rapporto tra le aziende e la tecnologia. Al Simposio, gli analisti di Gartner hanno raccomandato ai CXO di considerare l’IA non come una tecnologia da implementare in senso tradizionale, bensì come un collaboratore che, proprio come qualsiasi altro collega, deve essere istruito sulla cultura del team e dell’azienda.
L’IA rappresenterà un cambiamento importante nell’IT aziendale. Pertanto, segnerà anche un cambiamento nella leadership tecnologica. Per avere successo con l’IA, le aziende dovranno disporre della giusta infrastruttura, governance e cultura. Questi tre aspetti richiedono la consapevolezza che l’IA è una questione in carico all’azienda e non esclusivamente all’IT.