Decisione storica quella presa dal TAR Lazio. Si è infatti espresso in merito al ricorso presentato da Apple contro la sanzione dell’Antitrust per obsolescenza programmata, negando al colosso statunitense la richiesta di annullare la decisione dell’Autorità.
Dopo le segnalazioni dei consumatori condivise da Altroconsumo già nel 2014, si era chiusa nel 2018 l’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con la sanzione di 10 milioni di euro nei confronti di Apple. La motivazione addotta era stata pratiche commerciali scorrette e aggressive consistenti nell’aggiornamento dei device senza un’opportuna comunicazione ai clienti delle conseguenze causate dall’installazione, come lo spegnimento improvviso.
Apple ha quindi fatto ricorso contro la sanzione imposta dall’Antitrust, ma il TAR Lazio ha rigettato la richiesta riconoscendo per la prima volta in Italia l’obsolescenza programmata come pratica scorretta e aggressiva nei confronti dei consumatori.
La decisione del TAR del Lazio conferma che Apple ha sviluppato e suggerito gli aggiornamenti del firmware iOS 10 e 10.1.2 per gli iPhone 6/6Plus/6s/6sPlus, già acquistati dai consumatori, che ne modificavano le caratteristiche funzionali e ne riducevano in maniera sensibile le prestazioni, inducendoli in errore circa la decisione di procedere all’installazione di tali aggiornamenti. “Non prestando un’adeguata assistenza ai consumatori per ripristinare la funzionalità preesistente dei telefoni danneggiati dagli aggiornamenti, di fatto Apple ne ha accelerato il processo di sostituzione con nuovi modelli di iPhone traendone un vantaggio economico” si legge nella decisione del TAR.
Ivo Tarantino, Head of Public Affairs & Media Relations di Altroconsumo ha dichiarato: “Questa sentenza costituisce un precedente di grande importanza nella storia della lotta contro l’obsolescenza prematura dei prodotti tecnologici. Apple deve finalmente prendersi le sue responsabilità nei confronti di tutti quei clienti che sono stati ingannati per fin troppo tempo e che meritano di essere risarciti. Noi di Altroconsumo siamo lieti di aver contribuito in parte a combattere questa pratica scorretta che non solo danneggia i consumatori ma ha un impatto fortemente nocivo anche sull’ambiente. Riteniamo che ora i consumatori vadano adeguatamente risarciti”.
Mi sembra una grande stupidata, Apple da più di tutte e altre assistenziali anche su prodotti di 4-5 anni, e oltre, unica al mondo, gli altri non se lo sognano neppure
Sentenza sacrosanta. E’ ora che la si finisca con queste obsolescenze programmate sui prodotti tecnologici! Se si è pagato per un prodotto ( e nel caso di Apple lo si è pagato sicuramente anche tanto… ) , non posso e non devo essere impedito ad usarlo e fino a quando spetta a me deciderlo! Il discorso dell’assistenza che fai non centra proprio niente con questo.
sono un Apple user convinto -ho praticamente tutto dall’iMac all’Apple TV- e lo pensavo anch’io. Fino a quando sul mio iPhone 8 comprato un anno e mezzo fa non ha smesso di funzionare fotocamera anteriore e posteriore. Ho chiamato il servizio clienti, hanno verificato a distanza che si tratta di un problema tecnico e mi hanno risposto che devo rivolgermi al rivenditore che nel frattempo ha chiuso. Quindi mi hanno proposto di farmi un preventivo per la riparazione perché non coprono 2 anni di garanzia in caso di chiusura del rivenditore. Credo che Apple non sia più l’azienda di qualche anno fa.
Io ne sono una vittima, con l’iPhone 6!
Finalmente una sentenza che porta un po’ di giustizia ai consumatori.
Chi compie una pratica scorretta invecchiando volutamente un prodotto fino a farlo volutamente “morire”o altera, ad insaputa del cliente, il funzionamento di un dispositivo per trarne ingiustamente un vantaggio economico, va condannato, sia che abbia nome Apple o Vattelo a pescare: ovunque si trovi, in Italia come in America.
Lo so, fa male, per chi ha buttato più di mille euro in un dispositivo.
Meditate gente, prima di una acquisto, meditate.
Cave lupum.
Attenti al lupo.