L’abilità di trasformare un’azienda negli anni, adattandola ai cambiamenti senza esitazioni è una delle principali ragioni del successo imprenditoriale. Anche quando questo significa mettere da parte la ragione apparente della notorietà al grande pubblico. «In origine siamo nati come azienda di servizi, per virare qualche tempo dopo verso un’offerta di prodotti – ricorda Dario Evola Direttore Tecnico del Gruppo Olidata -. Oggi quindi, possiamo parlare di un ritorno alle origini, forti di una lunga esperienza e diversi centri di competenza».
Probabilmente aspetti meno noti al singolo utente finale della storia di una delle principali realtà italiane dell’era IT, affermatasi negli anni come importante punto di riferimento per numerose aziende. Entrata nell’orbita Sferanet, con un ulteriore salto di qualità. «Siamo presenti a Roma per i servizi alla PA centrale – sottolinea Evola -, ma anche a Cagliari dopo l’acquisizione di una realtà impegnata nella cybersecurity e con una sede anche a Milano, dove più di recente abbiamo incorporato un’attività nella gestione documentale».
Temi tutti strategici, per potenziale e delicatezza degli argomenti trattati, ma anche tra loro interconnessi, così da coprire una larga serie di richieste attraverso competenze non comuni. «La PA resta un obiettivo da non trascurare assolutamente, ma il nostro obiettivo è crescere e per riuscirci dobbiamo diversificare. Possiamo contare su sinergie non solo riferite ai mercati, allargandoci per esempio a finance o automotive, ma anche sulle tecnologie, utile per tutta la parte di gestione dei dati».
Dal documentale al dato, in totale sicurezza con Olidata
Per una qualsiasi attività, la gestione documentale è infatti una delle principali sorgenti di dati. Una premessa indispensabile per passare alla successiva analisi, punto cruciale per chiunque sia disposto a pensare alle fortune della propria azienda in una prospettiva dilungo termine
«Pensiamo per esempio a un’attività nel mondo finanziario. Poter raccogliere e analizzare tutti i documenti, significa contare su un migliore supporto per prendere decisioni importanti. Se poi gli aggiungiamo un motore di intelligenza artificiale, si aumenta il supporto dei dati e diminuiscono i rischi legati a una decisione».
Un modello predittivo è oggi una delle migliori espressioni di un’azienda definibile data-driven. Per arrivarci però, serve una serie di competenze non comuni, oltre a una certa lungimiranza. Inoltre, questa evoluzione della governance deve andare di pari passo senza esitazioni con la sicurezza. L’altro tassello importante di Olidata, in grado di garantire la copertura totale di una soluzione, assumendosi anche gli oneri di tutto quanto possa riguardare la tutela dei dati e sollevando quindi da incombenze legate alle regolamentazioni.
Sotto queste garanzie, per un cliente Olidata diventa anche più facile potersi concentrare sull’attività principale. Oppure, dove si parli di PA, dedicare più attenzione ad assolvere il proprio compito di servizio ai cittadini. Per esempio, un sistema completo di analisi e trattamento dei dati al servizio di una struttura sanitaria, può essere in grado di raccogliere informazioni utili a migliorare la qualità della vita. Un obiettivo ambizioso come anticipare i tempi di riconoscimento dei sintomi di una potenziale malattia analizzando immagini oltre i limiti delle possibilità umane, è molto più vicino di quanto non si possa credere
«È solo un esempio di cosa sia possibile ottenere oggi combinando big data e machine learning. Lo stesso ragionamento può essere applicato all’agricoltura o all’ambiente. Più in generale, a migliorare la qualità di vita».
Considerazioni dalle quali emerge anche un altro aspetto importante. La capacità Olidata di integrarsi con la singola realtà nella quale ci si trova a dover intervenire. La varietà presente in Italia da questo punto di vista richiede uno sforzo supplementare. «Difficilmente il cliente italiano si lascia plasmare. In genere è molto esigente e di regola desidera che i propri processi vengano rispettati. Anche nel caso un processo sia da reingegnerizzare, procediamo insieme, senza imporre alcuna decisione».
Sempre al fianco del cliente
A prima vista, questo potrebbe sembrare un ostacolo, se non una sorta di invasione di campo. Se fino a qualche anno fa, questo era in larga parte vero, ora la situazione sta cambiando in meglio. È infatti sempre più difficile trovare un cliente impreparato, non solo sugli oneri legali, quanto invece anche sugli argomenti tecnologici. Aspetto ancora più interessante, un discorso dove la PA si distingue in positivo.
Così come in ambito Pubblico, la situazione sta cambiando più rapidamente anche su un altro fronte importante, un passaggio fondamentale per superare la vecchia e pericolosa visione dell’IT come una spesa considerata un male necessario. «Se proponi a un imprenditore di comprare un macchinario più produttivo ti ascolta subito, ma se parli di automatizzare processi o di un sistema di gestione informatizzato per aumentare l’efficienza in generale, succede ancora sia più difficile considerarlo un investimento».
Il nome Olidata e l’esperienza maturate negli anni nel territorio italiano, da questo punto di vista rappresentano certamente un ottimo biglietto da visita. D’altra parte, ci sono anche situazioni dove una dimensione meno internazionale rischia di rivelarsi un ostacolo. «Non siamo certo estranei al problema dello skill shortage – conclude Dario Evola -. Cerchiamo di tenerci belli stretti i giovani talenti che intercettiamo sul mercato, ma di fatto una Big Tech riesce a essere più attrattiva di noi agli occhi di chi è alle prime esperienze. Da noi però, non si corre il rischio di essere considerati solo un numero; al contrario possiamo offrire una possibilità di crescita unica».