Una ricerca di Talent Garden sulla digitalizzazione delle Pmi italiane ha messo a fuoco alcune case study che mostrano il percorso di alcune aziende verso la digital transformation.
La prima è OneDay è una capogruppo che offre supporto finanziario e operativo alle sue società partecipate e controllate, condividendo competenze in vari ambiti tra cui marketing e digital. L’azienda è presente in vari settori del mercato, tra cui editoria (ScuolaZoo), turismo (Travel4Target) e comunicazione (ZooCom, Dreamset). OneDay, costituita nel 2016, ha un’unica sede situata a Milano, in cui operano 89 dipendenti con un’età media di 27 anni. Nello scorso esercizio (2017), ha registrato una crescita del fatturato annuo arrivando fino a 11 milioni di euro: di questi, i ritorni più elevati sono stati fatti da WeRoad, un business appena entrato in OneDay che tratta viaggi per millennial in giro per il mondo.
OneDay sceglie il lavoro da remoto
Essendo un’azienda nata nell’era digital e sfruttando i propri canali, non ha avuto modo di percepire negli ultimi anni grandi cambi di organizzazione, ottimizzazione e automazione. Inoltre ha adottato un sistema che prevede di poter testare un nuovo metodo, una nuova app o un nuovo software appena viene immesso sul mercato.
Se gli esperimenti portano a miglioramenti significativi, vengono introdotti in pianta stabile nei diversi processi aziendali. In caso contrario, si torna a utilizzare metodi o strategie precedenti. Un esempio di approccio innovativo da loro adottato è lo smart working, grazie al quale viene data la possibilità a tutti i dipendenti di poter scegliere il luogo di lavoro ideale.
L’unica eccezione a questa regola avviene per un nuovo assunto, il quale viene coinvolto per un periodo di tempo iniziale nella sede al fine di potersi integrare con il team. L’obiettivo nel lungo termine di OneDay è quello di utilizzare sempre meno gli uffici fisici, facendo gestire ai propri dipendenti i propri task anche da casa.
Per questo viene utilizzato Google Drive per lo scambio di documenti, Whatsapp, Slack, Trello e un gruppo su Facebook per la comunicazione tra dipendenti; WordPress per tutto ciò che riguarda la parte editoriale, Google Keep per lo scambio di note; (Google e Facebook) Analytics per analizzare le statistiche sui visitatori dei vari siti web e social al fine di analizzare i dati per prendere decisioni di business data driven; il Crm con cui possono monitorare gli acquisti e le relazioni con i loro clienti; Zapier per automatizzare le pubblicazioni web; e piattaforme custom come l’ecommerce proprietario dedicato ai viaggi grazie al quale i clienti possono acquistare i servizi pubblicizzati.
Inoltre, OneDay utilizza il cloud per l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione di dati: l’obiettivo finale è migrare tutti i propri server su cloud. Questo permetterebbe, dal punto di vista del cliente finale, di offrire più servizi online e funzionare con maggior efficacia, mentre dal punto di vista esterno il cloud permetterebbe di gestire al meglio i processi interni, abilitando i dipendenti a una collaborazione semplificata e abbattendo alcuni costi collegati alla gestione dei dati.
Per la parte online di contatto con i clienti e la gestione del funnel, sono utilizzati Facebook, Instagram e Google. OneDay non ha sperimentato invece sistemi come i chatbot, poiché preferiscono avere un contatto diretto con i propri clienti, motivo per il quale è a disposizione un canale dedicato WhatsApp.
Uno dei focus del loro percorso di Digital transformation è riuscire a utilizzare il più possibile servizi di terze parti a consumo (o a performance), cioè servizi che implicano il pagamento da parte dei clienti solo per ciò che viene effettivamente utilizzato. Tra i progetti in cantiere, ad esempio, OneDay vorrebbe offrire ai propri dipendenti l’utilizzo di auto in car sharing da pagare solo in caso di utilizzo. L’azienda possiede una figura dedicata alla digitalizzazione dei processi aziendali, rappresentata da un chief digital officer. Il tasso di crescita medio del gruppo OneDay, che si attesta al 40%
La fiera online di Pitti Immagine
Pitti Immagine è invece un’impresa che organizza manifestazioni per la promozione del Made in Italy nella moda e del lifestyle. Realizza alcune delle manifestazioni principali a livello internazionale tra cui Pitti Uomo, Bimbo e Filati.
La sede principale è a Firenze, città in cui due volte all’anno vengono organizzate le manifestazioni; è presente anche un ufficio a Milano e il personale impiegato è di circa 55 persone, ma durante la fase di organizzazione e dell’evento si arriva anche a 80 collaboratori. Nell’anno 2017 il fatturato è stato di circa 40 milioni di euro.
Pitti Immagine è stata una delle prime realtà nel settore fieristico ad adottare strumenti di virtualizzazione a supporto dell’organizzazione e della gestione delle manifestazioni.
Nella fase di organizzazione dell’evento, le attività chiave sono la gestione del rapporto con gli espositori e il processo di selezione e validazione degli stessi. In un’ottica di una gestione più efficace ed efficiente di questi processi, Pitti ha sviluppato un’interfaccia digitale frontend accessibile a tutti gli stakeholder. Il portale permette di validare la propria presenza e di gestire tutto il processo con gli espositori, dal contratto fino all’assegnazione dello spazio.
Una volta eseguita l’autenticazione, l’interlocutore può richiedere servizi e accedere in qualunque momento a informazioni, regolamenti, gestione dei nominativi dei dipendenti e badge, come pure tutta la parte amministrativa relativa a fatturazione e pagamenti. La stessa piattaforma è anche il mezzo di gestione dei rapporti con i buyer e con la stampa dalla quale si possono acquistare i biglietti, scaricare materiale informativo e contenuti digitali degli espositori in maniera autonoma e flessibile.
A fianco di queste iniziative di supporto per il business era fondamentale disporre di uno strumento digitale di emissione dei biglietti. Per questo Pitti ha lanciato la app PittiSmart dedicata ai visitatori come principale canale per l’acquisto dei biglietti ma anche a supporto della visita della manifestazione.
Un altro aspetto è la gestione degli ingressi. Pitti ha così sviluppato, oltre alle procedure di registrazione per le varie categorie, un sistema di controllo accessi con monobraccio dotato di tecnologia avanzata e innovativa. Per prolungare l’esperienza della manifestazione, è stata sviluppata e-Pitti, una piattaforma digitale che permette di poter navigare tra gli stand allestiti in manifestazione e mostrare i prodotti presentati dagli espositori, dando così la possibilità anche a coloro che non hanno partecipato alla fiera di esplorare le collezioni.
Pitti Immagine ha elaborato soluzioni proprietarie che hanno snellito la gestione di processi fondamentali e che sono un fattore differenziante per l’azienda. La gestione elettronica della biglietteria e PittiSmart hanno consentito ai partecipanti di acquistare i biglietti direttamente tramite l’app, mentre l’azienda ha beneficiato di un’ottimizzazione dei tempi di registrazione evitando il formarsi di code, garantendo nuove funzionalità e un’esperienza più piacevole al visitatore.
Nel futuro digital Pitti Immagine prevede di dotare sempre di più le risorse interne di strumenti innovativi al fine di migliorarne il loro lavoro, innalzarne il livello di produttività e soprattutto consentire loro di dedicare più tempo ad attività di ricerca e sviluppo, strategiche per l’azienda.
A oggi è già stata avviata la ricerca di tool per la social collaboration che consente di agevolare il lavoro di team eterogenei tramite la condivisione in tempo reale delle informazioni. Tra le dimensioni di valutazione di tali strumenti avranno un peso rilevante il livello di sicurezza dei dati garantito e il grado di integrazione con le piattaforme già oggi in utilizzo nell’azienda.