Parola d’ordine: semplicità. NetApp presenta in Italia la reingegnerizzata piattaforma di gestione storage Ontap 9 ponendo in testa alle novità il concetto di semplificazione della gestione dell’infrastruttura, nonostante – ci dice Roberto Patano, senior manager systems engineering di NetApp Italia – cresca il livello di sofisticazione.
Il claim scelto per Ontap 9, “survival tool for the digital transformation”, rende l’idea di consolidare (senza pensieri) il data management in maniera orizzontale. In pratica: indipendentemente dai media, sempre più cloud insieme al flash, dalle piattaforme e dai protocolli.
Il data center moderno, racconta ancora Patano, sarà vissuto in una modalità sempre più ibrida, in senso di mista, in cui oltre al luogo fisico del dato inizia a diventare irrilevante anche l’infrastruttura che lo gestisce.
Sono i concetti di Software Defined Storage che NetApp abbraccia con il suo storico approccio, agnostico e aperto – il vendor l’anno scorso ha prodotto più linee di codice su OpenStack di tutti – con un plus in più, ovvero la (quasi) totale devozione alla tecnologia flash.
Le nuove funzionalità di Ontap 9
In particolare, Ontap 9 si configura in ambienti nativi NetApp AFF+FAS, su soluzioni convergenti su architettura FlexPod di partner diversi, su storage di terze parti FlexArray on premis.
Tra le novità, l’introduzione in ottica SDS di funzionalità di alta affidabilità su Ontap Select, utile per esempio per aziende con filiali periferiche in cui sono presenti piccoli repository. Ancora, la gestione della modalità near cloud – particolarmente trendy in questo periodo – che permette al cliente di mantenere la proprietà del dato in colocation agevolando l’incremento di potenza computazionale.
Parlando di cloud pura, invece, la componente Ontap Cloud introduce l’alta affidabilità come sta già proponendo Amazon Web Services e a breve disponibile anche su Azure. In pratica si tratta di un mirroring sincrono sulla cloud Amazon nella stessa Region, come viene definito l’ambiente dalla casa di Seattle capace di una failure inferiore al minuto.
Sempre più flash nei data center
Parlando di “ferro”, come accennato, la casa californiana rilancia sulle memorie Ssd con la componente NetApp Ontap Powers Flash che permette l’introduzione dei 15 Terabyte. “Questo taglio, a cui seguirà entro fine anno i 32 Terabyte – prosegue Patano – introduce un cambiamento radicale nei data center. I classici 2 rack diventano 8 unità, favorendo una riduzione di 11 volte dello spazio occupato e un’efficienza superiore di 4 volte”.
Non solo: “la latenza, grazie alla tecnologia flash, scende nell’ordine dei millisecondi, le performances crescono, i consumi si riducono, si riduce anche il fine turning, si garantisce un setup di 10 minuti e – specifica il manager – anche se l’investimento iniziale è più alto, il ritorno dell’investimento non supera i sei mesi”.
Infine, novità anche in termini di sicurezza del dato, grazie a Raid-Tec, si supera il concetto di backup raid e si garantisce la protezione da una rottura contemporanea fino a tre dischi non solo preservando il dato ma garantendo la ricostruzione più veloce.
Interessante l’introduzione della Compaction che va a completare le Inline Deduplication e Compression. Ovvero, dopo la deduplica e la compressione si effettua un’azione in più di ottimizzazione dei blocchi compressi virtualmente, ovvero prima ancora della scrittura su disco.
Il lancio di Ontap 9 si accompagna a una aggressiva campagna di promozione che sintetizziamo nella slide seguente.
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