Apre file di testo, fogli di calcolo e presentazioni di “tutti” i formati
Microsoft Office e OpenOffice
Pensare di spiegare a qualcuno oggi cos’è Microsoft Office
probabilmente sarebbe da considerare anacronistico, dato che programmi come
Word, Excel e PowerPoint sono utilizzati da milioni
e milioni di persone nel mondo. Anche OpenOffice è un nome noto
a tanti come quello della suite di programmi open source con
le stesse finalità di quelli Microsoft: permettere di lavorare con i
tipici documenti “da ufficio”.
Proprio con i programmi Microsoft viene creata la stragrande maggioranza dei
documenti di testo, fogli di calcolo e di grafica di presentazione che “passano”
sulle scrivanie di privati, professionisti e dipendenti di aziende pubbliche
e private.
Quando si salva un documento lo si registra in un file che ha un certo formato,
il “modo” con il quale i dati vengono registrati in un supporto
di memoria di massa.
Riconoscere il formato di un file è importante: solo in questo caso
i programmi possono leggere in modo corretto il contenuto del documento per
mostrarlo nel suo aspetto originale nell’area di lavoro della finestra.
Nel linguaggio comune il formato viene spesso confuso con l’estensione
dei file. Capita, allora, di sentir dire che DOC è il formato dei file
creati da Microsoft Word, XLS quello dei file creati da Excel e PPT quello dei
file di PowerPoint.
Per la cronaca, le estensioni dei file creati da versioni datate dei programmi
di OpenOffice sono SXW per i testi, SXC per i fogli elettronici e SXI per le
presentazioni.
Nuovi formati, basati su XML
Con Office 2007 sono stati rilasciati nuovi formati di file, basati
su XML (eXstensible Markup Language) e raccolti sotto il nome di Office
Open XML. Per i tre programmi più utilizzati della suite,
ora le estensioni predefinite sono rispettivamente: DOCX, XLSX e PPTX.
Nel frattempo, da diversi anni i formati dei file creati con le applicazioni
di OpenOffice sono in standard ODF (Open Document Format), basato anch’esso
su XML e ratificato a livello internazionale nel 2006 da ISO con la norma ISO/IEC
26300:2006. Esistono anche raccomandazioni che invitano esplicitamente le organizzazioni
pubbliche a lavorare con file in ODF, sia per motivi di trasparenza, sia per
avere una migliore interoperabilità nel trattamento dei dati tra gli
uffici.
Lo standard ODF prevede che i file dei documenti più diffusi abbiano
estensione ODT (Open Document Text), ODS (“S”: Spreadsheet)
e ODP (“P”: Presentation).
Parlando di documenti di testo, quindi, si possono ricevere file di vari formati
con estensioni “vecchie” (DOC, RTF, SXW) e “nuove” (DOCX
e ODT). Può capitare, quindi, di trovarsi con programmi delle suite
Microsoft Office 2003 e 2007 (al momento le più diffuse) che normalmente
non riescono a leggere gli ODT e gli SXW di OpenOffice. Lo stesso Word 2000/2003,
peraltro, non riesce ad aprire i DOCX, a meno che non si installi l’apposita
estensione software per la lettura dei formati OpenXML prelevabile dal sito
Microsoft.
Il “grimaldello” OpenOffice
Un modo per riuscire ad aprire “qualsiasi” tipo di file che contenga
i classici documenti “da ufficio” è installare OpenOffice.
Nella versione 3, infatti, le applicazioni sono in grado di aprire file contenenti
documenti in tutti i formati più diffusi disponibili: quelli vecchi e
quelli nuovi di entrambe le suite.
Di conseguenza, è sufficiente eseguire la classica sequenza File,
Apri e confermare l’apertura del file selezionato per vedere il contenuto
del documento nella finestra di lavoro dell’applicazione.
Installando la suite nella versione portatile, oltre alla possibilità
di lavorare praticamente con qualsiasi tipo di documento, si ottiene un ulteriore
vantaggio: lo si può fare dovunque ci si trovi.
In particolare, conviene lanciare l’installazione chiedendo di trasferire
i file in un drive a penna USB. L’operazione non dovrebbe comportare problemi
perché l’impegno complessivo di spazio occupato da tutti i file
è di poco più di 250 MB.
Già da qualche anno, però, sono disponibili penne con capacità
di diversi GB a costi piuttosto contenuti (pochi Euro o, al più, qualche
decina). Diventa semplice, dunque, lasciarne uno spazio sufficiente per registrare
i programmi di OpenOffice Portable in italiano. Il risultato è che si
può portare sempre con sé uno strumento tanto comodo nella praticità,
quanto versatile nelle funzioni.
Per aprire un file con un documento “da ufficio” e modificarne
il contenuto, quindi, è sufficiente inserire la penna nella porta USB
di un computer con Windows e lanciare in esecuzione il programma con il quale
si intende lavorare.
Formati dei file in uscita
Per fare un esempio con un documento di testo, lo si può aprire con OpenOffice
Writer praticamente qualunque sia il formato di partenza per visualizzarlo,
stamparlo e modificarlo a piacere. Al termine, però, non lo si può
salvare con estensione DOCX, perché la voce non è presente tra
quelle disponibili nella casella Salva come della finestra di dialogo
Salva con nome.
Sempre per i documenti di testo, invece, per il salvataggio si può scegliere
tra altri formati, come DOC, RTF e ODT, il che rende OpenOffice comunque
utile come convertitore pressoché universale.
Le osservazioni appena esposte per i DOCX valgono anche per gli XLSX e i PPTX.
Per il salvataggio di fogli di calcolo sono disponibili XLS, ODS e CSV, mentre
per le presentazioni sono presenti PPT e ODP.
Come accade già da anni per le versioni precedenti di OpenOffice,
in uscita rimane sempre la possibilità di generare file PDF (File,
Esporta nel formato PDF) e HTML per la pubblicazione di pagine Web.
Carta
d’identità |
|
Software: | OpenOffice.org Portable |
Categoria: | Lavoro |
Versione: | Open Source |
Lingua: | Italiano |
S.O. | Windows 7 e versioni precedenti |