Opensource e Soa Il binomio può funzionare

Non è azzardato valutare la scelta di software aperto in progetti di integrazione orientati ai servizi. Il parere di Gianfranco Ferrero, di Iona

Fino ad oggi la maggior parte dei progetti opensource sviluppati in seno alle
comunità ha avuto come oggetto tipologie di software ben note e definite
(sistemi operativi, application server, database management, strumenti di sviluppo).
Tuttavia, ora che il mercato inizia ad adottare in maniera più ampia
architetture orientate ai servizi (Soa), i progetti opensource iniziano a guardare
a categorie di software che non sono così “standard”. Questo
è il parere di Iona Technologies espresso tramite Gianfranco Ferrero,
sales solution architect in Italia, che sottolinea come il mercato delle infrastrutture
Soa sia relativamente nuovo e come, di conseguenza, molti software che rientrano
in questa categoria non hanno una definizione singola e univoca. Esempi di questa
situazione ancora in divenire sono l’Enterprise service bus (Esb) e il
registry/repository dei servizi, che non si trovano attualmente allo stesso
grado di maturità di un application server o di un Web server.

Di simile parere è Dave Rosenberg, Ceo di MuleSource, società
che fornisce supporto commerciale per l’Ebs opensource Mule (si veda il
box). Per gli utenti, infatti, risulterebbe spesso difficile comprendere esattamente
di cosa si occupa ogni singolo componente di un framework Soa. Ed è proprio
qui il punto, sostiene Rosenberg: il vantaggio di un prodotto opensource è
che può essere scaricato e “toccato con mano”.

Nonostante questo, come spiega ancora Ferrero, i progetti opensource legati
all’infrastruttura Soa non mancano (compresi Esb e registry/repository
dei servizi) presso le maggiori comunità, quali Apache, Sun, Red Hat
e ObjectWeb. Si tratta di progetti che in genere abbinano tipi differenti di
software open (messaging, application server, Web server e sistemi di database
management), a nuove componenti progettate specificamente per essere utilizzate
all’interno di applicazioni Soa. Nei fatti, i progetti opensource legati
alle infrastrutture Soa sono in realtà un’estensione di progetti
opensource già esistenti. E, secondo Ferrero, il software opensource
è adatto per le infrastrutture Soa, perché queste comportano un
livello di astrazione superiore ai software “tradizionali”, permettendo
ad applicazioni nuove e già esistenti di lavorare efficacemente insieme.

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