Opportunità di business dal Gruppo Cavina

Da “semplice” software house il Gruppo si sta concentrando su due asset: l’office automation e l’emissione di smart card

22 gennaio 2003 “ Sono sicuro di riuscire a creare almeno duemila posti di lavoro reali”. A parlare così è Francesco Cavina, amministratore delegato e presidente dell’omonimo gruppo, software house padovana che dai 5,8 milioni di euro dell’anno scorso ha serie intenzioni di raggiungere i 20 milioni di euro nel giro di un solo anno. “Come?” chiediamo a Cavina e nell’ordine vorremmo ricevere delucidazioni sui nuovi posti di lavoro, sulle nuove strategie della società e sulle modalità di una lievitazione del fatturato così portentosa. Le risposte non tardano a venire da questo manager che ha alle spalle 30 anni di lavoro nel settore dell’office automation. “I nuovi posti di lavoro sono collegati ai 150 centri per l’emissione delle smart card che stiamo aprendo su tutto il territorio italiano attraverso dei contratti di franchising”.
Qualche spiegazione in più la si ottiene dalla storia del Gruppo Cavina che recentemente ha acquisito una serie di compartecipazioni tra cui spicca quella legata a Sistema Ufficio, azienda che dal 2001 è diventata Rao (Registration authority office) di Infocamere, acquistando così il diritto di emettere smart card personalizzate per l’identificazione degli utenti, la crittografia e la sottoscrizione informatica dei documenti.
“A breve – aggiunge il presidente – questa realtà verrà completamente inglobata nella nostra azienda e per noi il business delle smart card diverrà fondamentale”.
Ma accanto a questa “catena”, il Gruppo Cavina sta lanciando un’altra cordata di partner che supportino tutt’altro business: i programmi di office automation che la software house ha sviluppato nel corso degli anni e che ora ha aperto a nuove tecnologie come il wireless o la modalità di lavoro affine alla telematica. “Per i nostri prodotti che, mi spiace dirlo, ma non hanno concorrenza – riprende Cavina – stiamo organizzandoci con una gerarchia i partner a due livelli. Il primo step sarà quello di creare dei contatti diretti con una ventina di centri regionali che possiamo anche compartecipare al 20%. A questi saranno poi collegati altri Var, strutture con almeno tre persone che si possono dedicare ai nostri prodotti”.

Per Cavina e soci l’obiettivo è diffondere sul potenziale parco clienti (calcolato attorno ai 2,5 milioni di professionisti) formato da realtà come notai, avvocati, studi di ingegneria o studi associati di vario genere Digital Office, la soluzione presentata per un ufficio senza carta e senza fili.

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