Prosperoso il futuro per la memoria flash su Usb che non si limita a un mercato consumer, ma può addirittura “salvare la vita” Attenzione, però, a non sottovalutare la sincronizzazione
Gli adolescenti sanno benissimo qual è l’uso ottimale di una “chiavetta” Usb (o comunque la si voglia chiamare). Chiedeteglielo e tutti vi risponderanno che la utilizzano per salvare i livelli di un videogioco, in modo da ripartire a giocare dal livello salvato in un qualunque pc. Loro, come forse la maggior parte dei docenti delle scuole italiane, non immaginano che la chiavetta Usb potrebbe tranquillamente sostituire blocchi di appunti e quaderni di esercizi salvando la schiena degli scolari dal peso del materiale didattico su carta. Basterebbe usare computer e soft-ware per le lezioni e salvare documentazione ed esercizi su leggerissimi file di testo. Ancora, lo stesso supporto potrebbe essere di notevole aiuto alle strutture sanitarie. Se ognuno di noi portasse sempre con sé una chiavetta Usb con la sua cartella clinica aggiornata, con tanto di radiografie o Tac in forma digitale, si eviterebbero errori e perdite di tempo. Secondo dati forniti da Sandisk, uno dei maggiori produttori di chiavette Usb, la certezza di avere delle informazioni corrette salverebbe migliaia di vite all’anno e permetterebbe di risparmiare circa il 15% della spesa medica complessiva. La stessa Sandisk , insieme ad altri produttori e a seguito del beneplacito del presidente degli Stati Uniti già dal 2004, si è fatta promotrice negli Usa dello sviluppo dello standard Ehr (Electronic health record) insieme alla Ccr (Continuity care record).
Meglio delle smart card
In pratica, l’intenzione è di sviluppare un insieme di regole (Ehr) che unifichi le informazioni mediche di un cittadino americano, e di fare in modo che i software di gestione dei pazienti degli istituti medici siano compatibili con questo standard. Dopo aver assicurato l’uniformità delle informazioni si deve garantire la continuità dei dati (Ccr) mediante il corretto aggiornamento della chiavetta Usb, anche con un eventuale tool software installato nel computer del paziente, in modo da garantire la continuità anche nel caso di ricorso a strutture sanitarie diverse. Un’ultima garanzia riguarda la sicurezza, che deve essere fisica, come la minuscola levetta presente nella maggior parte delle chiavette, ma anche software, con la definizione di una password d’accesso. A questo proposito, iniziano a comparire le chiavette Usb a riconoscimento biometrico integrato come quelle di Kanguru.
Il ricorso alla chiavetta Usb, rispetto, per esempio, alle smart card (simili alle tessere bancomat) è giustificato innanzitutto dalla maggiore capacità, oggi a quota 4 Gb, entro la fine dell’anno 16 Gb, e si sta lavorando a capacità intorno ai 100 Gb, ma anche dalla facilità di utilizzo del mezzo. Per leggere, e scrivere, su una smart card è necessario un dispositivo apposito, non comune quanto una semplicissima porta Usb, presente in tutti i pc prodotti da cinque anni a questa parte. Dagli esempi fatti si comprende che l’evoluzione tecnologica che ci aspettiamo in questo ambito riguarderà gli applicativi. Software per le più svariate esigenze, dal videogioco alla cartella clinica, e tool di sicurezza per la protezione dei dati memorizzati.
La tecnologia a transistor presente nelle memorie flash delle chiavette, invece, proseguirà nella strada dell’incremento dello spazio disponibile e della velocità di scrittura/lettura. Il tutto cercando di limitare il consumo energetico del pc. Anche in ambito business l’evoluzione di questo supporto passerà per gli applicativi. L’esigenza, infatti, non è solo di memorizzare file e presentazioni per trasportarli con comodità, ma di sincronizzare le informazioni tra un computer e l’altro. Si deve fare in modo, con tool software specifici, che file provenienti da software gestionali, database, file di posta elettronica, informazioni di accesso alla rete, si possano trasportare senza sovrapposizioni da un pc all’altro. Un mercato denso di opportunità, dunque, come confermato dai dati di Gartner Dataquest, che prevedono quasi tre miliardi di dollari di revenue sfiorando i cento milioni di unità vendute nel 2008, quota raddoppiata rispetto ai dati del 2004. E Gartner non considera le flash memory inserite nei lettori Mp3 e nelle fotocamere digitali.