A margine dell’OracleWorld di Parigi, il vicepresidente Chuck Phillips ha affrontato la questione del tentativo di acquisizione ostile, ribadendo che non e’ stato abbandonato.
come qualcuno ha voluto far credere”. Cosi’ Chuck
Phillips, vicepresidente esecutivo di Oracle, ha
commentato l’attuale stato delle cose nel tentativo di
acquisizione ostile di PeopleSoft avviato in giugno.
Negli ultimi tempi, il database vendor e’ stato un po’
in silenzio sul tema, mentre il “rivale” Craig Conway,
Ceo di PeopleSoft, non ha mancato di intervenire,
conclamando il proprio successo e dichiarando gia’
praticamente fallita l’Opa di Oracle. Phillips ha
voluto precisare che l’operazione e’ tuttora in essere
e che la mancanza di aggiornamenti e’ dovuta
soprattutto all’attesa che le autorita’ preposte si
pronuncino sul tentativo: “Ci sono dei tempi
tecnici che intendiamo rispettare. Prima di avere un
via libera ufficiale, non ha senso fornire dati che
comunque non avrebbero valore, come il numero di
azionisti PeopleSoft che ha accettato la nostra
offerta. Di sicuro, il prezzo che abbiamo proposto non
e’ cambiato, nonostante Conway e soci stiano un po’
giocando al rialzo del titolo, annunciando previsioni
ottimistiche sul futuro, senza pero’ concreti elementi
che possano renderle credibili”.
Phillips ha ribadito di essere sempre convinto che i
clienti PeopleSoft si troverebbero meglio sotto l’ala
della propria azienda e ha citato come esempio Rdb,
braccio database di Digital acquisito poco meno di
dieci anni fa e integrato, con tutto il parco clienti,
grazie a un piano di migrazione graduale. Inoltre, il
top manager ha precisato che la lentezza e la
delicatezza ‘di questa operazione non sta limitando
l’operato di Oracle in alcun modo, ivi compresi
eventuali altri tentativi di acquisizione.