La cronaca processuale che rimbalza dagli Usa offre spunti, notizie e rivelazioni di alto livello. Come quella, per esempio, di Siebel che si è offerto a Ellison.
22 giugno 2004
Il processo Oracle-PeopleSoft è una fonte inesauribile di spunti, stimoli, notizie sulle strategie delle società coinvolte, direttamente o meno.
Meglio non usare la parola gossip, giusto perché le affermazioni sono fatte davanti a un giudice e proprio non dovrebbero avere nulla a che fare con il pettegolezzo.
Il che significa che le opinioni di un luminare accademico come il professore Kenneth Elzinga dell’Università della Virginia non per forza debbano essere iscritte al capitolo delle verità incontrovertibili, ma quantomeno in quello delle opinioni disinteressate, dei pareri suffragati dalla ricerca, si.
Elzinga ha dichiarato di fronte al giudice della nona sezione di S.Francisco che stando ai dati in suo possesso, negli Usa ci sono solo due fornitori di Erp di alto livello: Oracle e PeopleSoft. Ergo, secondo il professore, c’è un duopolio, pronto a diventare “mono” nel caso la prima riuscisse ad acquistare la seconda.
E Sap, chiedono giustamente gli avvocati? Non conta, secondo Elzinga, negli Usa: troppo contenuta la sua quota di mercato.
Il professore della Virginia ha parlato con in mano i dati di Idc e Gartner riferentisi al 2003. Bontà sua. Se avesse voluto addurre anche quelli relativi al primo trimestre 2004 avrebbe dovuto rivedere, seppur di poco, le proprie convinzioni: Sap è in crescita in America. Forse in modo non determinante, ma il trend c’è. Ovvio che l’accademico si rifaccia unicamente al certo e scarti l’incerto, ma dalle sue dichiarazioni è nata la prima elucubrazione: vuoi vedere che la crescita di Sap potrebbe “salvare” Oracle (nel caso questa acquistasse PeopleSoft), ristabilendo le condizioni di duopolio attuale?
Ma queste, appunto, sono interpretazioni.
Attenendosi alle cose dette c’è materia per vellicare ancora l’immaginario.
Per esempio, la testimonianza su videotape del Ceo di Oracle, Larry Ellison è stata memorabile.
Ellison ha dichiarato che un giorno, dopo avere appreso la volontà di Oracle di acquistare PeopleSoft, Tom Siebel si è recato a casa sua offrendogli la sua società nel caso il tentativo di acquisizione non fosse andato a buon fine.
Ancora: Oracle aveva anche considerato di acquistare Bea Systems.
Di più. Jeffrey Henley, chief financial officer di Oracle ha dichiarato, sempre tramite testimonianza resa con videocassetta, che nel 2003 il consiglio di amministrazione della società aveva in mano una lista di potenziali acquisizioni lunghissima: Bea, Business Objects, Cerner, J.D.Edwards, Lawson Software, PeopleSoft, Sct e Sybase.
A tal proposito, Ellison ha rivelato di aver dato mandato al co-presidente della società, Safra Catz di contattare J.D.Edwards per fare un’offerta di acquisizione, ma che la società del Colorado ha sempre fatto cadere gli inviti a incontrarsi.
Per tirare un po’ il fiato dopo queste rivelazioni, vale la pena soffermarsi sulle intenzioni dichiarate, sempre da Henley e sempre nella deposizione su nastro, riguardo al futuro di PeopleSoft, nel caso l’acquisizione andasse a buon fine.
Il Cfo ha detto che Oracle supporterebbe per almeno dieci anni i prodotti PeopleSoft. Ma anche che non li svilupperebbe più nel senso di crearne nuove versioni. Il che significa, riduzione allo stretto necessario dei budget relativi al supporto prodotti con brand PeopleSoft.
Per il momento può bastare. C’è da chiedersi come usciranno tutte queste società dal processo, indipendentemente dalle decisioni del giudice relativamente alla fattibilità dell’operazione di acquisto da 7,7 miliardi di dollari.