Di questi tempi, fa notizia anche un utile di 535 milioni di dollari, anche se in calo rispetto a un anno fa. Con questo risultato, dovuto al buon ritmo degli aggiornamenti e ai servizi, il leader dei database guarda al futuro con cauto ottimismo.
19 dicembre 2002 Sostenuto dal buon andamento degli aggiornamenti alle licenze e dei servizi di assistenza, l’utile Oracle è risultato superiore alla media delle stime degli analisti finanziari. Il leader sul mercato dei database ha guadagnato 535 milioni di dollari, pari a dieci centesimi per azione, nel secondo trimestre, contro un utile di 549 milioni di dollari dello stesso periodo di un anno fa. Gli analisti avevano calcolato un dividendo di 8 centesimi su un fatturato complessivo di 2,2 miliardi. Il fatturato nel trimestre conclusosi lo scorso 30 novembre scende dai 2,38 a 2,31 miliardi.
Il volume generato dalle nuove licenze vendute, un indicatore chiave, diminuisce del 7 percento con un fatturato di 765 milioni mentre i servizi fatturano un totale di 590 milioni, con una diminuzione dell’11%. L’azienda riporta però un incremento di volume generato dall’aggiornamento delle licenze in essere e dal product support, che insieme fatturano 954 milioni. Le previsioni di Oracle relativamente al prossimo trimestre sono comprese tra i 9 e i 10 centesimi di utile per azione su una aspettativa di crescita compresa tra lo 0 e il 4%. I fatturati da nuove licenze potrebbero crescere o diminuire del 5% rispetto alla soglia dei 777 milioni di dollari registrate nel terzo quarto 2001. Il responsabile finanziario di Oracle, Jeff Henley, si dice molto più ottimista oggi rispetto a un paio d’anni fa, quando il settore aveva ormai cominciato a perdere colpi.
Nell’ultimo quarto l’andamento delle applicazioni business non è stato positivo, specialmente nelle Americhe (dove il fatturato di nuove licenze crolla della metà) mentre dal fronte dei database sono arrivati segnali di ripresa, con un più 5% di incremento dei volumi su scala mondiale (643,4 milioni di dollari contro i 108,1 generati dalle applicazioni). Tra licenze nuove e rinnovate, l’andamento è quasi piatto e si attesta sul miliardo e 400 milioni. Per fronteggiare le perdite sul versante applicativo, ha spiegato il Ceo Larry Ellison, il personale di vendita di Oracle è stato sottoposto a una fase di formazione e riorganizzazione. Nel periodo di riferimento Oracle ha eliminato 850 posti di lavoro e potrebbe decidere altri 200 licenziamenti nel trimestre in corso.
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