Il nuovo Chief Software Architect di Microsoft parla del software come servizio.
Complice l’assenza del precedente Chief Software Architect di Microsoft (Bill Gates, in vacanza in Africa), il nuovo Csa, Ray Ozzie ha fatto la propria prima apparizione pubblica in tale veste.
L’uomo che fece Lotus ha ripercorso la storia di Microsoft per giustificare coloro che faticano a comprendere la “battaglia politica” che la società sta portando avanti da qualche mese a questa parte, quella del “software as a service”, che poi si concretizza con l’offerta di soluzioni chiamate “Live”.
È naturale che si esiti, che si tenda le orecchie con un misto di incredulità e scetticismo, ha sostenuto Ozzie: del resto Microsoft ha costruito le proprie fortune imperniando l’azione su una visione del mondo con il pc al centro di tutto.
Ma le cose sono cambiate e, se proprio si deve arrivare a una conclusione che possa essere anche uno slogan, ora la visione di Microsoft mette al centro il server e non più il pc.
Ergo, per Ozzie il software come servizio, significa rendere i dati più portabili e accessibili da qualsiasi luogo. E per farlo ci vuole una visione server-centrica del mondo. Ma, anche, ci vogliono anche tanti dispositivi diversi per accogliere i contenuti ovunque.
Ecco allora che la visione server-centrica del mondo in realtà fa da moltiplicatore per i client. Questo, esplicitamente, Ozzie non l’ha detto. Però sublima dal suo pensiero.