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Pagamenti del futuro fra blockchain, mobile banking e identità digitale

Con l’entrata in vigore della direttiva sui servizi di pagamento PSD2 nascono nuovi player e nuovi strumenti di pagamento in mobilità grazie all’open banking e a blockchain.

L’aumento di servizi offerti tramite web banking e mobile app, non esclusivamente da tradizionali istituzioni finanziarie, ma anche da nuovi attori di mercato, risulta tra le principali evidenze affiorate nel corso di una ricerca condotta da CeTIF e dimostra come il settore bancario stia affrontando un sostanziale cambio di paradigma.

La ricerca è stata proposta a un campione di 1051 persone, tra cui studenti e dipendenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con un’età compresa tra 18-60 anni.

Nello specifico, dai risultati della ricerca è emerso come il 68% dei rispondenti preferisca la propria banca per la fornitura di servizi di pagamento, sebbene il 48% sceglierebbe comunque nuovi operatori tecnologici in ambito finanziario, come Paypal o Satispay. Inoltre, il 79% dei rispondenti utilizzerebbe un servizio digitale offerto da un soggetto diverso dalla propria banca per effettuare pagamenti.

Questi risultati portano ad un’importante riflessione, che vede il mobile un canale capace di spostare gli equilibri della situazione di mercato attuale.

Sempre in ambito innovativo, le banche si ritrovano al loro debutto riguardo agli Instant Payments: il servizio di bonifico istantaneo offerto a livello paneuropeo per il trasferimento di denaro da un conto corrente all’altro in soli 10 secondi.

Gli Instant Payments, così come i servizi di open banking si profilano come una modalità aggiuntiva per la generazione di valore all’interno della filiera delle transazioni elettroniche. Inoltre, l’analisi ha focalizzato l’attenzione sulla gestione dell’operatività degli Instant Payments nell’ambito della Tesoreria, proponendo nuovi modelli di settlement e soluzioni di interoperabilità.

Allo stesso tempo gli istituti di credito non possono trascurare l’emergere di tecnologie come blockchain per la fornitura di servizi a valore aggiunto.

Sempre nel corso della ricerca è emerso come l’attuale interesse dimostrato dalla quasi totalità delle banche partecipanti sul tema blockchain, non solo in riferimento ai servizi di pagamento, sia orientato su servizi cross border o in linea con le iniziative guidate da consorzi o associazioni.

Questi i presupposti che hanno guidato, tra marzo e dicembre 2017, il gruppo di lavoro composto da 10 istituzioni (Banca IFIS, Banca Popolare di Sondrio, Banca5, Iccrea Banca, Intesa Sanpaolo, SEC Servizi, UBI Banca, UBI Sistemi e Servizi, UniCredit, UniCredit Business Integrated Solutions) e i partner Enterprise, Ntt Data, Oracle e Tas Group.

La ricerca che ha coinvolto anche esperti del settore e Fintech, ha avuto a oggetto l’analisi del framework normativo di riferimento e lo stato dell’arte di soluzioni di mobile banking, digital identity e blockchain, con focus sull’identificazione di use case potenzialmente utili per la progettazione di nuove applicazioni.

In generale, è quindi chiara la necessità da parte degli Istituti di credito di un costante miglioramento nel rispondere alle esigenze dei clienti, che, ancora di più di quanto accadeva in passato, oggi ricoprono un ruolo fondamentale e trainante all’interno dell’offerta di servizi digitali da parte delle banche. Le ricerche di CeTIF sul tema dei pagamenti e di blockchain proseguiranno nel corso del 2018.

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